Roma

Roma, 25 aprile senza Comunità ebraica. Al corteo cartelli anti-sionisti

La brigata ebraica rinuncia al corteo: Comunità palestinese in corteo coi cartelli anti-sionisti

Comunità ebraica assente alle celebrazioni per il 73esimo anniversario dalla liberazione d'Italia dal nazi-fascismo. La scelta è stata fatta dopo la conferma della presenza della Comunità palestinese in corteo con cartelli anti-sionisti.

 

"Le porte del Campidoglio sono sempre aperte. Per l'anno prossimo confido che saremo in grado di trovare l'unità necessaria", ha dichiarato Raggi partecipando alla commemorazione alle Fosse Ardeatine.

Un'unità di cui si è iniziato a parlare nel pomeriggio di lunedì 23 aprile, quando ci sono state le prime avvisaglie del polverone che sarebbe potuto nascere per il corteo.

La Comunità palestinese aveva infatti dichiarato che avrebbe partecipato alle celebrazioni per opposti a tutte le forme di oppressione e in primis quella di Israele.

Sono serviti a poco i moniti del Campidoglio e dell'Anpi, che hanno ricordato di non confondere la Liberazione d'Italia con una generica festa della Libertà.

La Comunità palestinese è infatti scesa in piazza con due striscioni recitanti "Gerusalemme città aperta - pace giusta in Palestina" e "Contro l'imperialismo e il sionismo con la resistenza palestinese al fianco dei popoli che lottano".

Proprio per questo la brigata ebraica ha confermato la scelta già annunciata di non voler sfilare per le strade di Roma e ha sollevato la polemica.

"Qualcuno ha voluto inserire nel dibattito temi che nulla hanno a che vedere col 25 aprile che è la lotta per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo – ha proseguito Raggi nel proprio discorso - Noi non siamo stati in grado di proteggere il nostro corteo unitario e abbiamo tutti perso un'occasione".

"Abbiamo lavorato tanto per raccogliere l'eredità di chi ha combattuto per la libertà dagli oppressori nazifascisti - ha continuato - e fare una manifestazione unitaria, ma come comunità cittadina non siamo stati all'altezza dei nostri predecessori di settant'anni fa".