Roma

Roma, 6 imprese romane su 10 sono hanno rinunciato a nuovi investimenti

Sei imprese romane su dieci sono in fase di consolidamento. I dati del rapporto della Camera di Commercio di Roma

Rispetto al 2022, che è stato un anno di crescita, il 2023 per molte imprese romane si sta dimostrando l'anno del consolidamento. Fatturato stabile per 6 imprese romane su 10. Ma 6 imprese romane su 10 hanno dovuto rinunciare a nuovi investimenti per il 2023.

Il motivo è la congiuntura economica, con la guerra e l'inflazione. Il conseguente aumento dei tassi d'interesse ha convinto quasi il 60% delle imprese a desistere dal fare investimenti per quest'anno. Otto imprese su dieci hanno mantenuto invariato il numero dei dipendenti, mentre solo una su dieci ne ha assunti di nuovi. E i 2/3 delle imprese ha dovuto alzare i prezzi, per far fronte all'aumento dei costi. Questi i dati raccolti nello studio condotto dalla Camera di Commercio di Roma su 500 imprese.

Tagliavanti: “Imprese romane sono resilienti. Preoccupa la mancanza di investimenti”

“Le imprese romane - ha spiegato Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma - mostrano una grande resilienza. Di fronte alle difficoltà del momento non demordono e cercano in tutti i modi di andare avanti. L’aspetto del fatturato nel breve periodo è un buon segnale e significa che i prodotti made in Rome sono ancora validi sul mercato. E, soprattutto, visto l’incremento dei costi le imprese hanno deciso di mantenere stabile l’occupazione. È ovvio che gran parte dell’aumento dei costi di produzione si scarichi sul prezzo finale anche se questo non vale per tutto il mondo imprenditoriale. Preoccupa molto, invece, la riduzione degli investimenti a causa dell’aumento del costo del credito e soprattutto le difficoltà a ricorrervi. Su questo le Istituzioni deputate dovrebbero, insieme, fare uno sforzo straordinario per venire incontro al tessuto imprenditoriale e agevolare in tutti i modi possibili sia un abbassamento dei tassi, sia il ricorso al credito stesso”.