Roma
Roma, a giudizio il writer Geco. Il pm: “Ha danneggiato 36 edifici pubblici”
Durante la prima udienza in tribunale il Comune si è costituito parte civile
Il più famoso writer di Roma finisce a giudizio e il Campidoglio si costituisce parte civile. Lorenzo Perris, in arte Geco, era stato denunciato nel novembre 2020 dagli agenti del Nucleo ambiente e decoro della Polizia di Roma Capitale. A lui sono contestati l’imbrattamento di oltre 36 murale tra edifici e strutture.
La procura di Roma contesta a Perris il danneggiamento per oltre trentasei graffiti “perché imbrattava e danneggiava strutture e infrastrutture pubbliche di interesse storico artistico del Comune di Roma”. Tra quelle citate nel capo di imputazione l’Archivio centrale di Stato, la banchina del Tevere di Porta Portese, l’Arco dei Quattro Venti a Villa Pamphili e Parco degli Acquedotti. La pm Gianfederica Dito contesta al noto writer anche l’accusa di ricettazione per due estintori poi risultati rubati. Martedì 24 maggio si è svolta in tribunale la prima udienza davanti al giudice monocratico nella quale il Campidoglio, rappresentato dall’avvocato Enrico Maggiore, ha chiesto di costituirsi parte civile.