Roma
Sparatoria Roma Cinecittà: ucciso in una rapina il boss dei “pesciaroli”
Finisce in tragedia un “colpo” in un bar al Tuscolano. A terra il cadavere del rapinatore Ennio Proietti, una vita nella malavita romana
“Roma non è Gotham City”, si è affrettato a dire il Capo della Polizia, Gabrielli dopo il delitto di Luca Sacchi. E a pochi giorni di distanza resta a terra un altro cadavere. E' quello di Ennio Proietti, rapinatore, ucciso dalla pistola del complice Enrico Antonelli durante una rapina martedì sera al Tuscolano.
Ancora sangue e pistole, per un rapina ad una tabaccheria che avrebbe fruttato pochi soldi e che è finita in tragedia per la reazione del titolare del negozio. Di fronte ai due armati, il signor Zhou, il cinese che ha rilevato il bar, ha reagito ed è nata la classica colluttazione durante la quale, il complice di Enrico Antonelli, una storia di rapine e sequestri di persona negli Anni 80, è morto. Nel suo passato la lotta contro la Banda della Magliana, del clan dei Pesciaroli di Monteverde e 30 anni di carcere per il sequestro del re del caffè Palombini.
I ieri sera a ha chiuso la sua carriera criminale insieme a un “collega rapinatore ferito grave e arrestato da un poliziotto mentre tentava di lasciare la scena del delitto. Grave anche il cinese titolare del bar tabaccheria.
Roma non è Gotham City ma poco ci manca. Da gennaio in ordine: Manuel Bortuzzo, il carabinieri Mario Cerciello Rega, l'ultras Diabolik e Lica Sacchi. Solo Bortuzzo si è salvato, per gli altri le pistole hanno fatto “il loro dovere”.