Roma
Roma, anche le opposizioni “salvano” la Raggi: “Cadrà per mano dei cittadini”
Da Pd a Fdi, passando per i Verdi, i partiti di opposizione ribadiscono la valutazione negativa sul sindaco
Raggi assolta, non mentì davanti all'Anac in merito alla nomina di Renato Marra. Anche dai partiti di opposizione in consiglio comunale arriva un sospiro di sollievo, con un coro di voci, da Pd a FdI passando per i Verdi, che "assolvono" il sindaco.
"Sono sollevata da questa assoluzione perché non è stato un tribunale a scrivere la parola fine/ a decidere le sorti di Roma. La sindaca avrebbe dovuto dimettersi molto prima per manifesta incapacità di gestire una città come Roma, senza mai assumersi le sue responsabilità e attribuendole sempre agli altri - afferma in una nota Michela Di Biase, consigliera regionale del Lazio del Pd - La sua assoluzione non sia un alibi per nascondere i danni del suo governo, e non sia neppure motivo divanto. Il fallimento di questa amministrazione è stato decretato dai cittadini. Lo dimostrano le piazze piene e la partecipazione di tante persone che da due anni e mezzo si sentono inascoltate - conclude -Deve dimettersi perché non ha governato e quando lo ha fatto ha scelto soluzioni sbagliate. Lo stato indecoroso di questa città è sotto gli occhi di tutti".
Alla consigliera Di Biase fa eco Andrea De Priamo, capogruppo in Campidoglio per Fratelli d'Italia, che accoglie la notizia come un "ultimatum" al lavoro della Raggi: “Come nostro costume non abbiamo cavalcato politicamente la vicenda giudiziaria della Raggi prima della sentenzae non diamo quindi una lettura politica della sentenza stessa. La Raggi a prescindere dalla opacità delle nomine iniziali che la ha comunque condotta a due anni di processo, ha perso da tempo la sintonia con la città e ora non ha più alcun alibi per provare auscire dal disastro politico amministrativo nel quale ha condotto la Capitale". È quanto dichiara in una nota Andrea De Priamo capogruppo in Campidoglio di Fdi.
"Resta ferma la nostra valutazione politica negativa sulla vicenda, e in generale sulle discutibili modalità di nomina e revoca di dirigenti ed amministratorinei settori chiave del Comune - affermano i portavoce dei Verdi di Roma, Guglielmo Calcerano e Silvana Meli -Indipendentemente dall'esito del processo penale, saranno i cittadini ad esprimere il giudizio più importante, che è quello sugli effetti su Roma delle scelte della Giunta Raggi. La Capitale a due anni e mezzo dell'insediamento della sindaca è senza dubbio peggiorata: dal verde urbano ai rifiuti, dalla crisi delle partecipat ealla mancata chiusura del bilancio consolidato del Comune, dalla diminuzione dell'offerta di scuola per l'infanzia all'affaristica gestione di Acea in totale continuità con il passato, per non parlare degli ottusi sgomberi di associazioni volontariato che da anni presidiano il territorio, e di aspetti folkloristici come Spelacchio e la spiaggia di plastica sul Tevere. Su tutte queste questioni, saranno i romani a pronunciarsi".