Roma

Roma, ancora un'aggressione in ospedale. Uls: “Basta, intervenga il Governo”

Il fatto si è verificato all'ospedale Grassi di Ostia. La vittima è stata un infermiere che ha riportato lesioni con 10 giorni di prognosi

È successo ancora: un operatore sanitario è stato aggredito mentre svolgeva il suo lavoro in ospedale. La vittima è un infermiere dell'ospedale Grassi di Ostia, malmenato da una persona che pretendeva di saltare la fila. A renderlo noto è l'Unione dei Lavoratori della Sanità (Uls), che sull'episodio ha detto: “Le misure prese finora non bastano. Chiediamo che il Governo intervenga duramente”.

Il fatto è avvenuto giovedì mattina. Un uomo è arrivato all'ospedale e ha preteso che suo figlio venisse visitato subito, nonostante la fila. L'infermiere gli ha fatto notare la fila ma l'uomo non ha voluto sentire ragioni e ha cominciato a minacciare pesantemente il sanitario e anche la guardia giurata che era intervenuta per placare gli animi. Infine l'uomo è passato alle vie di fatto, avventandosi sul sanitario e sulla guardia giurata. L'infermiere ha riportato lesioni con 10 giorni di prognosi. Solo l'intervento della Polizia è riuscito a riportare la calma. Il fatto ha ovviamente aumentato i tempi di attesa, creando disagi a tutti gli altri pazienti.

L'Uls insorge: “Fenomeno spregevole”

“Medici e infermieri - si legge in un comunicato emesso dal direttivo dell'Uls - sono stanchi di subire continue aggressioni e minacce durante l’attività prestata in condizioni limite, vista la nota situazione di sofferenza dei Pronto Soccorso dovuta a carenza di posti letto e di personale nella Regione Lazio. La legge è del tutto inefficace nel contrastare seriamente questo fenomeno abominevole che si sta diffondendo nella società. Aggredire chi ti può curare non è la soluzione. Chiediamo un intervento duro del governo per porre fine a questa follia”.