Roma

Roma, Anpi manifesta coi palestinesi. Comunità ebraica furente

Continua la polemica tra Anpi e Comunità ebraica di Roma dopo lo scontro sul corteo del 25 aprile

Dopo le polemiche sorte per il corteo del 25 aprile, a cui la Comunità ebraica romana aveva deciso di non partecipare, continua la contesa con l'Anpi.

 

Il presidente dell'Anpi provinciale di Roma ha infatti annunciato la partecipazione al corteo per la Palestina, in programma sabato nella Capitale, provocando l'ira della Comunità ebraica.

“Non ci stupisce la posizione dell'Anpi Roma, era chiaro sin da quando al tavolo con il Comune non hanno voluto prendere una posizione netta per il 25 aprile. Hanno solo tolto la maschera che impediva di comprendere le ragioni per un corteo unitario che rispettasse la Storia – ha commentato la Comunità ebraica di Roma - Esiste un problema di odio antiebraico a sinistra che si nasconde dietro all'odio contro Israele”.

Poi le accuse: “Lo scandalo è che questi signori si approprino, senza averne né titoli né meriti, dell'eredita dei Partigiani italiani, scegliendo di stare dalla parte del negazionista della Shoah Abu Mazen. Facciamo solo notare che già dall'immagine della loro locandina aderiscono a una manifestazione che cancella Israele dalle mappe, negandone implicitamente il diritto a esistere".

Fabrizio De Sanctis, presidente dell'Anpi, aveva commentato nel pomeriggio di venerdì: "Noi manifestiamo per la pace: lo faremo sabato per la Palestina come lo abbiamo fatto per i curdi o per i siriani. Lo facciamo sulla base di un ordine del giorno perché finalmente si raggiunga la pace in Medio Oriente. Questo non c'entra nulla con la questione del 25 aprile scorso".

La manifestazione a cui aderisce Anpi si chiama “Con la Palestina nel cuore. Israele e Palestina, due popoli, due Stati”.

De Sanctis ha però ribadito che "da sempre siamo per una soluzione pacifica e per una pace giusta in Palestina per l'applicazione delle risoluzioni dell'Onu che prevedono due Stati per due popoli che possano vivere liberamente e pacificamente". “Con la Comunità ebraica ci siamo sempre ripetuti che ognuno è indipendente e combatte le sue battaglie", ha concluso il presidente dell'Anpi.