Roma
Roma, Antonio Razzi scatenato canta da Cencio alla Parolaccia. La mente al Cav
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L'ex senatore: “Sto sempre in mezzo alla gente, attraversavo il ponte che porta a Piazza Trilussa. Ora ho paura di farlo perché la sera ci sono gli ubriachi”
Metti una sera a cena con l'ex senatore Antonio Razzi da Cencio alla Parolaccia a Trastevere e il menu a base di stornelli conditi da parolacce e “affettuosi insulti sessisti e omofobi” si trasforma in una bolgia.
Tra vino e cibo il video di Razzi che si scatena cantando a squarciagola insieme agli avventori, diffuso da dal Magazine Lifestyle Mow, è una scena quasi teatrale. Già all'arrivo Razzi è accolto dal dito indice alzato del celebre Cencio e, una volta entrato, è lui il re della movida di Trastevere.
"Ora ho paura a girare a Trasvtere perché ci sono gli ubriachi e io sono un politico"
Ma c'è spazio anche per le “cose serie” e i ricordi: “Attraversavo sempre il ponte che porta a Piazza Trilussa. Ora ho paura di farlo perchè la sera ci sono gli ubriachi e di questi tempi, essendo un politico, qualcuno potrebbe aggredirmi”.
E per giustificare la sua presenza Razzi afferma: “Io sto sempre in mezzo alla gente. Ho amici sia nella Destra che nella Sinistra. Stringo mani, amo il contatto, ci parlo”. E tra una bevuta e una “cantata” collettiva, Antonio Razzi fa correre il pensiero allo scomparso Sivio Berlusconi: “Come lui non c'è nessuno”.