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Roma
Roma, l'assessore Catarci e la scommessa Senato: “Imparare dalla sconfitta”

Era la candidatura che poteva costringere il sindaco Roberto Gualtieri a mettere mano sulla Giunta per l'atteso rimpasto di autunno, invece le “bocce” almeno per le prossime ore restano ferme: Andrea Catarci, made in Garbatella come Giorgia Meloni, al Senato non ce l'ha fatta.

E sui social l'assessore analizza nel dettaglio la sconfitta nei Municipi 3,4, 5 e 6: “Il centro-destra egemonizzato da Giorgia Meloni ha vinto nettamente e, approfittando al meglio delle divisioni degli altri attori in campo, si assicura una maggioranza consistente in tutti e due i rami del Parlamento. Le forze democratiche e le sinistre hanno perso, pagando la rinuncia a una seria politica di alleanze e l'incapacità di articolare una proposta complessivamente convincente”.

"Vietato riprodurre lo stesso scenario alle Regionali"

Ma Catarci non si arrende: “Bisognerà imparare in fretta dalla sconfitta e cambiare tutto, se non si vuole riproporre alle regionali imminenti uno scenario simile, con una frantumazione destinata a soccombere già prima dell'apertura delle urne, se si vuole dare peso e sostanza all'opposizione al governo che verrà. Qualcosa può insegnare anche l'esito perdente del collegio del Senato di Roma est in cui sono stato candidato, quello con i Municipi Roma 3, 4, 5 e 6, dove la destra ha preso dieci punti percentuali in più. Eppure, grazie agli sforzi congiunti di una coalizione aggrappata all'associazionismo, al terzo settore e alle realtà sportive e culturali, si sono ottenuti 111.088 voti, cioè un 29,73% superiore sia al 25,6% delle amministrative dello scorso anno sia al 23,5% delle scorse politiche”.

L'analisi di Catarci è un dito nella piaga della sinistra: “Si segna un'inversione di tendenza in alcuni dei territori dimenticati dalle forze democratiche - dove più basso è il reddito e più alta la povertà, la disoccupazione, la dispersione, l'abbandono scolastico, la penetrazione di organizzazioni criminali, dove da tempo la disaffezione e il disincanto dilagano e la destra ha radicamento e consenso - mettendo al centro le sofferenze e la questione sociale fatta appunto di reddito, lavori, diritto all'abitare, istruzione, servizi di prossimità, lavorando su ascolto, dialogo, partecipazione, cura delle relazioni. Con parecchi ci si è reincontrati, con altri conosciuti per la prima volta, discutendo di problemi quotidiani come di storie di impegno e di successo, con in evidenza le difficoltà da fronteggiare e le potenzialità da valorizzare. Forse non solo a Roma est un pezzo dell'innovazione necessaria potrebbe stare in pratiche antiche piuttosto che in alchimie improbabili”.

Il ringraziamento col cuore agli elettori: “Ai quartieri dei Municipi III, IV, V, VI, va un sentito ringraziamento, per la disponibilità e l'insegnamento. Con Roma sempre in fondo al cuore”.

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