Roma: aumenta il caffè nei bar tra 10 e 20 cent. Referendum tra gli esercenti
Claudio Pica, Aper: “A Roma il prezzo più basso d'Europa e spese più alte”
Caro tazzina, sul caffé Roma sceglie la via dell'inflazione. Anche se la decisione sarà sottoposta a referendum, entro la fine dell'estate il direttivo dell'Aeper guidato da Claudio Pica ha proposto a tutti i gestori di bar di Roma e Provincia un aumento della tazzina con una forchetta compresa tra i 10 e i 20 cent.
Scrive l'associazione in in una nota: “Dopo ampia e dettagliata relazione sulla situazione economica dei Pubblici Esercenti che in questi anni hanno visto negli ultimi 10 anni aumentare ogni voce a loro carico, come ad esempio l’acqua del 150%, l’energia del 170% oppure le occupazioni del suolo pubblico del 200%, l’Associazione ha deciso di dare mandato al proprio Presidente Claudio Pica di “consigliare” a tutti i Pubblici Esercizi di Roma e Provincia un aumento graduale del prezzo della tazzina del caffè, compreso tra i 10 ed i 20 centesimi di Euro. I Dirigenti dell’Associazione ed i propri funzionari commerciali, inizieranno a sottoporre questa decisione a tutti i Pubblici Esercizi che dovrebbe venire adottata nel corso di questi mesi e concludersi dopo l’estate.
Il prezzo della tazzina nelle altre Capitali
E spiega il presidente Claudio Pica: ““Il prezzo medio della tazzina di caffè a Roma è fra i più bassi in Europa. I calcoli del nostro Ufficio studi – dichiara Claudio Pica – hanno evidenziato che a Roma il caffè ha un prezzo più basso perfino di Manila, Guatemala City, Lima nemmeno avvicinabile a Ginevra o Basilea dove può costare anche fino a 3 Euro !!! Sarà mio compito in questi giorni, contattare i torrefattori romani e nazionali per dare avvio a questa operazione che vuole anche portare una maggiore qualità nelle miscele utilizzate in molti bar ma anche per dare formazione ai dipendenti, affinché i nostri clienti sappiano che lo stiamo facendo per dare maggiore qualità anche nei macchinari utilizzati. Inoltre – prosegue il Presidente A.E.P.E.R. – consigliamo che i maggiori ricavi vengano investiti in locali più accoglienti e quindi in lavori di ristrutturazione ed ammodernamento perché vogliamo stare al passo con i tempi (anche per quanto riguarda le reti WI-FI a disposizione dei clienti), in maggiore legalità (mettersi in regola con contributi e pendenze fiscali), maggiore formazione del personale anche per quanto riguarda il rapporto con i clienti e lo studio delle lingue estere ed infine per offrire una maggiore qualità del caffè".
Una campagna di comunicazione ai clienti
"Ci vorrà del tempo – conclude Claudio Pica – e faremo di tutto per dare supporto agli Esercenti romani affinché spieghino questa scelta ai propri clienti in modo corretto e siamo sicuri che si capirà che è una scelta tesa a migliorare il complesso del settore che io voglio faccia un salto di qualità. La concorrenza è molta, all’estero trovo locali belli e accoglienti, Roma può fare da apripista in questa scelta “storica".