Roma
Roma: Bergamo vicesindaco, Montanari alla “monnezza”. Rimpastino Raggi
A Roma il rimpastino dell'M5S in preda a crisi dopo l'arresto di Marra e le dimissioni di Muraro
Da Enzimi alla reggenza di Virginia Raggi per traghettare il Comune di Roma fuori dalla crisi politica. E 'la parabola di Luca Bergamo da oggi ex assessore alla cultura e vicesindaco.
Con lui arriva al posto di Paola Muraro, Pinuccia Montanari che si occuperà di ambiente e soprattutto monnezza. Dunque, il sindaco non ha atteso l'interrogatorio del 21 per la Muraro e l'ha sostituita.
CHI E' LUCA BERGAMO
Classe 1961 romano, laureato in scienze politiche alla Sapienza ha un passato nei movimenti antagonisti. Successivamente ha avuto diversi incarichi dal comune di Roma negli anni dei sindaci Rutelli e poi Veltroni. Prima di diventare Assessore alla Cultura con Virginia Raggi è stato il segretario generale di Culture Action Europe, la più autorevole rappresentanza del settore culturale e museale in Europa. In passato ha guidato da direttore generale il lancio dell'Agenzia Nazionale per i Giovani e la fondazione Glocal Forum, impegnata a promuovere il dialogo di pace in zone appena uscite da conflitti. Dopo le esperienze alla Olivetti e all’AIPA (Autorità per l’Informatica nell’Amministrazione Pubblica) – l’attuale Agenzia per l’Italia Digitale- nel 1994 Bergamo arriva in Campidoglio come consulente per le Risorse Umane e l’organizzazione. Ci rimane in sostanza per l’intero arco dell’amministrazione capitolina, fino al 1999 come capo delle politiche giovanili e poi “da esterno” in qualità di creatore e organizzatore di eventi culturali.
Tra 1996 e il 2004 ha lanciato a Roma due manifestazioni che hanno avuro un discreto successo di pubblico: “Enzimi” e la “Biennale dei Giovani Artisti”. Nei primi dieci anni della sua vita professionale ha lavorato alla progettazione di sistemi informativi con incursioni nell’intelligenza artificiale. Ha sempre unito impegno professionale con attivismo civico.
In un’intervista al Corriere ha ammesso di “aver votato per la Raggi solo al ballottaggio perché assente da Roma al primo turno. Poi Virginia mi ha telefonato a Bruxelles, ci siamo incontrati e mi ha fatto la proposta”.
Il giorno della sua nomina in Campidoglio ha speso parole di elogio in suo favore anche il senatore ed ex segretario regionale di Forza Italia Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali nell’ultimo governo guidato da Silvio Berlusconi. “Sarà un buon assessore alla cultura. Ha buone relazioni internazionali e conosce bene i sistemi e i modelli europei di valorizzazione del patrimonio culturale e di marketing territoriale senza avere quei vecchi pregiudizi della sinistra sulla cooperazione pubblico/privato. Penso farà molto bene”. Per la politica romana è un Carneade chiamato a occupare il posto di vicesindaco.
CHI E PINUCCIA MONTANARI
Laureata in filosofia e giurisprudenza. Si occupa da anni di informazione e ambiente. Ha partecipato alla Conferenza sull’ambiente di Rio de Janeiro nel 1992, a Rio+10 nella città di Johannesburg nel 2002, alla Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici di Parigi del 2015. È presidente dell’Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova, e coordinatrice del Forum per la democrazia ecologica dell’Icef (International court of the environment foundation) presieduta dal Magistrato di Cassazione Amedeo Postiglione. È stata componente dell’Osservatorio nazionale rifiuti nominata dal Governo Prodi, dal 2004 al 2009 assessora all’Ambiente e Città sostenibile della città di Reggio Emilia, dal 2009 al 2012 assessora ai Parchi storici e Decrescita del Comune di Genova. Attualmente lavora presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia dov’è responsabile del Progetto sostenibilità ambientale, svolge attività di docenza nell’ambito del Corso di Information Literacy “Le fonti di informazione ambientale”, coordina i corsi e-learning nell’ambito del progetto europeo WEEENmodels. È componente del Comitato scientifico della Fondazione Alexander Langer Stiftung. Ha collaborato con Alex Langer quando era presidente della Commissione Albania, Romania e Bulgaria del Parlamento Europeo.