Roma

Roma brutta e cattiva: andrà agli Oscar. L'altra faccia della Grande Bellezza

I cocainomani di Ostia rappresenteranno il Bel Paese agli Oscar 2016. L'Italia, dopo il trionfo della Grande Bellezza nel 2014, tenta la via degli Oscar puntando su 'Non essere cattivo' di Claudio Caligari e l'altro lato di Roma torna all'attenzione del mondo in celluloide. Dalle passeggiate di Jep Gambardella tra stucchi e marmi, passando per il documentario da Leone d'oro della periferia romana del Sacro Gra, l'attenzione agli ultimi, ai violenti e ai disadattati che passano le loro giornate tra spaccio e furti tornano ad essere il marchio di una Roma senza speranze.

La Commissione di Selezione per il film italiano da candidare all’Oscar istituita dall'Anica, su invito della 'Academy of Motion Picture Arts and Sciences', riunita davanti a un notaio e composta da Natalia Aspesi, Nicola Borrelli, Gianni Canova, Tilde Corsi, Daniele Luchetti, Olivia Musini, Andrea Occhipinti, Nicola Piovani e Stefano Rulli, ha infatti designato il film Caligari a rappresentare il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese. L’annuncio delle nomination è previsto per il 14 gennaio 2016, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 28 febbraio.

Erano nove, compreso 'Non essere cattivo' i film iscritti alla 'gara' per la candidatura italiana all'Oscar per il miglior film in lingua non inglese. Gli altri concorrenti erano 'Il giovane favoloso' di Mario Martone, 'Latin lover' di Cristina Comencini, 'L'attesa' di Piero Messina, 'Mia madre' di Nanni Moretti, 'Nessuno si salva da solo' di Sergio Castellitto, 'Per amor vostro' di Giuseppe M. Gaudino, 'Sangue del mio sangue' di Marco Bellocchio e 'Vergine giurata' di Laura Bispuri, tutti distribuiti in Italia tra l'1 ottobre 2014 e il 30 settembre 2015.

Il film, presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia, è la storia di due amici, Cesare (Luca Marinelli, La solitudine dei numeri primi) e Vittorio (Alessandro Borghi, Roma criminale) sullo sfondo della Ostia degli anni Novanta. Cesare vive con la madre e la nipotina, malata di Aids e orfana di mamma, morta per la stessa malattia. Suo è l'orsacchiotto che porta il bavaglino con la scritta "non essere cattivo". Per mantenere queste due donne Cesare spaccia, ruba, truffa. Vittorio con il passare del tempo comincia a desiderare una vita diversa, incontra Linda che ha già un figlio e vorrebbe costruire qualcosa di diverso. Si conoscono da vent'anni. Insieme hanno vissuto notti sbandate fatte di sballi in discoteca, macchine veloci, alcool, pasticche, spaccio di cocaina, furtarelli. Sono fratelli dell'anima ma hanno anime diverse. Cesare e Vittorio si allontanano, si ritrovano, si perdono.