Roma, buche mortali segnate con la vernice. La mamma di Elena sfida il Comune
Mamma Elena Aubry: “E’ più indecoroso segnare le buche per strade o continuare a far morire le persone?”
Segnalare con la vernice bianca le buche più pericolose sull'asfalto romano. Come dire, l'ultima spiaggia per tentare di evitare altri drammi, visto che il Comune di Roma non provvede.
L'iniziativa è partita da Graziella, la madre di Elena Aubry, la 26enne romana morta sulla via Ostiense lo scorso 8 maggio dopo aver perso il controllo della sua moto a causa delle buche.
Intervenuta ai microfoni di “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, ha spiegato: “So cosa significhi perdere un figlio e non voglio che succeda a qualcun altro. Il Comune dice che non ci sono le risorse per rifare le strade. Si parla di fare lavori sulla Cristoforo Colombo, mentre nel frattempo le persone cadono e muoiono. Da qui è venuta l’idea più semplice, quella di segnare le buche con una vernice chiara che sia visibile, in modo tale che quando si vede una buca la si eviti. Qualche giorno fa mi è arrivato un bellissimo messaggio per informarmi che a Guidonia il comune ha iniziato a segnare le buche. Abbassare i limiti di velocità non serve a nulla, lo dimostrano i fatti. Capisco che Roma sia una grande città, ma mi chiedo se sia più indecoroso far morire le persone oppure il fatto che ci siano delle strisce sull’asfalto. Quando il fine è quello di salvare vite, il cittadino capisce. Non fare niente promettendo nel futuro fare qualcosa e nel frattempo far morire le persone non credo sia una buona mossa da parte del Comune di Roma”.
E poi aggiunge: “E’ più indecoroso segnare le buche per strade o continuare a far morire le persone?”
Sull’inchiesta per la morte di Elena: “Stiamo aspettando che il perito incaricato dal tribunale consegni la sua relazione. E io sto aspettando di poter dare degna sepoltura a mia figlia, perché Elena non ha ancora avuto sepoltura”.