Roma
Roma, cancellato murales e altare per i boss Crescenzi e Cordaro
Rimossi i vergognosi simboli della malavita a Giardinetti e Tor Bella Monaca
Cancellato murales e demolito altare, simboli dei boss della malavita a Roma.
A Giardinetti la Polizia Locale ha ricoperto con una vernice bianca il grande murales che campeggiava su un edificio in via Giovanni Duprè con il volto di Stefano Crescenzi, boss ritenuto mandante dell'assassinio di Serafino Cordaro, un altro esponente nel giro del racket e della droga. Proprio a questo personaggio era stato invece dedicato un altarino in muratura a Tor Bella Monaca, in via Ferdinando Quaglia, che è stato completamente demolito sempre grazie all’intervento dei vigili urbani.
Questa operazione arriva a poche settimane di distanza da quella che portò alla cancellazione di altri due graffiti, sempre nel quartiere Tor Bella Monaca, dedicati alla memoria dello stesso Cordaro e di Antonio Moccia, figlio di un esponente del clan Afragola.
"La legalità è un bene da difendere con azioni quotidiane - afferma il sindaco Virginia Raggi - Per questo voglio ringraziare il comando della Polizia Locale che, in collaborazione con Polizia di Stato e Carabinieri, ha consentito la rimozione di altre immagini della vergogna che inneggiavano al ricordo di esponenti di clan criminali".
"Questi simboli vengono trasformati in oggetti di culto, che vanno cancellati per ristabilire il rispetto della giustizia e della verità che i cittadini meritano - continua la Raggi - Non tollereremo più che nella nostra città vengano 'celebrate', anche solo con immagini pubbliche, personalità che in vita hanno seminato paura e morte. O che continuano a farlo. Tanto più lucrando sulla vita delle persone, tramite i proventi dello spaccio di droga, del racket e dell'usura. Continuiamo a testa alta la nostra azione, ferma e decisa, per difendere ovunque la legalità. E saremo sempre dalla parte dei tantissimi cittadini che hanno diritto a far sentire la propria voce".