Roma

Roma capitale del Bangladesh. Oltre il 13% delle imprese romane è straniero

I dati: Il 13% delle imprese romane non parla italiano. 13mila sono bengalesi

Economia romana sempre più multietnica: gli stranieri sono diventati fondamentali per  lo sviluppo del territorio romano e provinciale.

 

Sono 62.864 le imprese straniere registrate a Roma e provincia al 31 dicembre 2016 e rappresentano il 13% di tutte le imprese iscritte.
Negli ultimi 5 anni le imprese straniere hanno registrato un forte aumento, rispetto al 2011, infatti la popolazione di imprese comunitarie di origine non italiana è cresciuta del 32,8%, mentre la componente delle imprese extracomunitarie del 56,2%, valori nettamente superiori alla crescita del numero delle imprese italiane che si attesta al 4,3%. La crescita delle imprese di nazionalità comunitaria ed extra U.E. è stata del 50%. Questi i principali dati emersi da una nota informativa elaborata dall’Osservatorio  sulle imprese romane di nazionalità non italiana, della Camera di Commercio di Roma, insediatosi a gennaio 2017.

Analizzando i dati nel dettaglio, emerge che le imprese straniere scelgono sempre più spesso la forma giuridica della società di capitale, confermando l’esistenza di un processo di progressiva strutturazione interna.  In 5 anni, infatti, a Roma e provincia, si registra un aumento delle società di capitale pari al 73,2% per quelle comunitarie e del 50,2% per quelle Extra UE. La forma giuridica della ditta individuale in termini di numerosità resta comunque quella prevalente: nel 2016 si registrano 9.685 imprese di nazionalità comunitaria e ben 36.109 quelle extracomunitarie.
Analizzando i dati degli imprenditori per nazionalità, la quota preponderante è costituita da cittadini provenienti dal Bangladesh con quasi 13mila imprese individuali registrate. Seguono le imprese con il titolare di nazionalità rumena, cinese e egiziana (rispettivamente 7.263, 3.408 e 3.288 imprese registrate).  

Infine, l’analisi per settore di attività evidenzia la tendenza delle imprese straniere registrate sul territorio provinciale a concentrarsi nei settori dei servizi e del commercio. In particolare, sono circa 22mila quelle che svolgono attività a vocazione commerciale, prevalentemente di nazionalità extracomunitaria. Un focus sulla sola componente comunitaria lascia invece emergere una concentrazione nel ramo delle costruzioni, con circa 6.900 imprese, che costituiscono il 46% delle attività imprenditoriali straniere di origine comunitaria registrate nel territorio della provincia. Rispetto al 2011, tutti i settori di attività hanno registrato un incremento significativo delle iniziative imprenditoriali, con una particolare dinamicità della componente extra-comunitaria, sia nel settore delle costruzioni che in quello dei servizi.

“I dati dell’Osservatorio – dichiara il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti – indicano in maniera chiara come la componente imprenditoriale straniera sia fondamentale per l’economia del nostro territorio e del Paese. Proprio per questo la Camera di Commercio di Roma ha voluto istituire l’Osservatorio che ha come obiettivo principale quello di approfondire, attraverso un lavoro di ricerca e indagine, la conoscenza delle imprese straniere anche per focalizzare le eventuali problematiche che possono risultare di ostacolo allo svolgimento dell’attività di impresa. Dai dati emerge, inoltre, la grande flessibilità della componente straniera nel contesto del tessuto imprenditoriale locale e la sua capacità di adattarsi alle esigenze del mercato, anche in momenti di congiuntura economica negativa, fornendo un impulso importante per lo sviluppo del sistema produttivo comunale e provinciale”.