Roma

“Roma città immobile”. Gli industriali processano Virginia Raggi e l'M5S

L'affondo di Tortorello, Unindustria" Ci preoccupa non aver ancora ascoltato un'idea chiara su come Roma dovrebbe diventare nei prossimi 20 anni"

Contro Virginia Raggi e l'M5S, rei di non avere una visione sul futuro della città. Dall'assemblea di Unindustria, il presidente Tortoriello va all'attacco del governo della città: “Un credito di fiducia elettorale importante non può essere impegnato solo in operazioni di piccolo cabotaggio”.

"Quel vento che doveva cambiare Roma non si percepisce". Così il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello, in occasione dell'Assemblea generale. "Vorremmo trovare in chi governa quell'alto senso di responsabilità che impone la guida di una grande Capitale. Un credito di fiducia elettorale importante non può essere impegnato solo in operazioni di piccolo cabotaggio amministrativo. Sono gli stessi cittadini romani a descrivere una città ferma, intrappolata dalle sue consuete difficoltà, come riportato nell'ultima indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici", ha sottolineato.

"Non possiamo parlare seriamente di economia circolare e di materiali post-consumo se la nostra è l'unica Capitale europea insieme ad Atene a non smaltire i suoi rifiuti autonomamente. A Copenaghen, una delle città più attente all'ambiente e alla qualità della vita, hanno realizzato il termovalorizzatore più efficiente del mondo in una collina artificiale attrezzata con piste da sci, campi di calcio, ristoranti e pareti da arrampicata", ha proseguito.

Unindustria, ha detto, "ha sempre dimostrato grande rispetto per la politica, abbiamo riconosciuto alla sindaca la difficoltà della situazione in cui iniziava il suo mandato e ci siamo imposti un esercizio di riflessione molto paziente". "Quest'attesa sembra essere vana e lo status quo ci preoccupa, non perché vogliamo contestare i singoli atti amministrativi o le mancate soluzioni a problemi atavici come decoro, rifiuti e trasporti. Ci preoccupa non aver ancora ascoltato un'idea chiara su come Roma dovrebbe diventare nei prossimi 20 o 30 anni. Manca la visione", ha concluso.