Roma

Roma, coltelli, spray e mazze da baseball: fermati 4 “giustizieri della notte”

La società di vigilanza non aveva i permessi per operare e assumeva in nero cittadini stranieri

Avevano creato un istituto di vigilanza privata per monitorare i consorzi residenziali sul litorale, ma senza autorizzazione né porto d'armi.

 

Si spostavano armati di pistole ad aria compressa, coltelli a scatto, spray paralizzanti, mazze da baseball e sfollagente e avevano addirittura un'uniforme da vigilantes. Tutto senza permessi di alcun genere. I 4, tre cittadini romeni e un indiano, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria, alla quale dovranno rispondere anche in merito al possesso delle armi.

La società di Ardea che li aveva assunti, rigorosamente in nero, è riconducibile a un quarto cittadino romeno, anch'esso denunciato.

I vigilantes, armati ed equipaggiati di tutto punto, svolgevano l’attività notturna con tanto di autovetture riportanti loghi e scritte della società di “sicurezza” per la quale erano impiegati. Una società che non aveva mai ottenuto, né tantomeno richiesto, le previste autorizzazioni dall’Autorità preposta.

L’attività di vigilanza privata a beni di terzi, infatti, proprio per la particolarità e la delicatezza dell’argomento, è soggetta ad una serie di controlli, anche preventivi, sia sulle società che sugli operatori del settore, finalizzati principalmente alla tutele della pubblica sicurezza.

In questo caso, nessuno degli operatori era stato nominato guardia particolare giurata e svolgeva la propria attività lavorativa senza essere stato assunto dal titolare. In questo modo l’imprenditore era in grado di offrire il servizio a prezzi al di sotto di quelli di mercato, facendo concorrenza alle aziende regolari del settore.

Sono in corso accertamenti volti ad evidenziare eventuali collusioni con i presidenti dei consorzi vigilati, i quali dovranno dimostrare la loro buona fede nell’aver affidato il delicato incarico a società che non erano in grado di provare la loro competenza e titolarità.