Roma

Roma, coprifuoco e piazze chiuse: la movida muore. Strade vuote prima delle 24

Monti, Trilussa, Campo de' Fiori e Pigneto blindati: i giovani si rifugiano nei vicoli limitrofi. Allo scattare della mezzanotte il deserto ma zero controlli

Coprifuoco e piazze chiuse a Roma: la movida notturna muore. Monti, Trilussa, Campo de' Fiori ed il Pigneto spettrali, con più forze dell'ordine a presidiare le aree off-limits che ragazzi intenti a beversi un drink con gli amici. Le strade sono vuote già prima della mezzanotte con diversi locali che alle 23 hanno già tirato giù la saracinesca. E allo scattare delle 24 il deserto.

Quello del 23 ottobre non è un solito venerdì sera nella Capitale, nonostante il clima mite che favorirebbero i dehors dei numerosi locali delle zone della movida romana, ma è quello che sarà ricordato per il primo coprifuoco dopo la Seconda Guerra Mondiale. In più c'è l'ordinanza del sindaco Virginia Raggi che chiude quattro piazze simbolo della movida dalle 21 alle 24, con le transenne ed i nastri gialli che hanno blindato piazza della Madonna dei Monti, piazza Trilussa, piazza Campo de' Fiori e la zona pedonale di via del Pigneto e via Pesaro.

Il tour per le piazze off-limits parte dal rione Monti. Alle ore 21:50 la piazzetta della Madonna dei Monti, solitamente gremita di giovani, è presidiata dagli uomini della Guardia di Finanza e dei Carabinieri che impediscono l'ingresso e che presidiano anche i vicoli interni del Rione. La fontana è recintata dal nastro giallo della Polizia Locale di Roma Capitale impedendo così il solito sostare sui gradini e nei locali sono più i tavolini vuoti rispetto a quelli pieni. La situazione tranquilla però è tutt'altro che un buon segno per chi ha un bar o un locale: "Lo vede il locale vuoto? La chiusura alle 24 ha fatto sì che la gente resta a casa", commenta un dipendente di un locale in Via Leonina, mentre aspetta i clienti sulla porta nella speranza che qualcuno entri.

Alle ore 22:15 suona un'altro campanello di allarme che ricorda ai romani che questo non è un venerdì sera come tutti gli altri. Su lungotevere le macchine in circolazione si contano sulle dite di due mani, con le strisce blu nel punto strategico di lungotevere dei Tebaldi con moltissimi parcheggi vuoti. Un unicum per la vita notturna del Centro di Roma. Su ponte Sisto due coppiette amoreggiano e dieci persone scattano foto alla blindatissima piazza Trilussa, con le auto dei vigili urbani e le camionette dei carabinieri che fanno compagnia alle immancabili transenne. La piazza è vuota, la scalinata è chiusa ed i vigili in servizio raccontano di una serata tranquilla senza nessun tipo di problemi. Per trovare un po' di vita notturna bisogna spostarsi nei vicoli, dove si sono riversati tutti quei ragazzi che hanno voluto sfidare le piazze chiuse. Tanti locali sono vuoti, con diversi ristorante che alle 22:30 stavano già chiuso la cassa e messo via i tavolini esterni, ma ci sono anche pub che servano drink in piedi nonostante il divieto del Comune. Per i vicoli semi-affollati però nessun controllo, con le forze dell'ordine tutte riversate a controllare la piazza.

L'istantanea che più colpisce, alle ore 22:45, è quella di piazza Campo de' Fiori. La piazza è irriconoscibile, completamente chiusa con transenne e presidi dei vigili ad ogni accesso. Per poterla attraversare bisogna per forza passare per i limitrofi vicoli bui e deserti. I ristoranti della piazza per protesta sono tutti chiusi tranne uno, dove ai tavoli c'è solo una coppia di stranieri ignara del coprifuoco che scatterà dopo una manciata di decine di minuti. Nel pomeriggio, raccontano i vigili, i ristoratori hanno gridato contro il provvedimento della Raggi di interdire la piazza affiggendo cartelli del tipo “il Covid va a dormire alle 5 e si sveglia alle 24” oppure “Niente alcol d'asporto dopo le 18. stiamo combattendo il Covid o la cirrosi epatica?”.

Ultima tappa del tour, alle 23:20 è via del Pigneto. Qui i romani, nell'area pedonale, vengono accolti da Esercito, Carabinieri e Finanza. I locali sono discretamente pieni, ma solo quelli che hanno avuto la possibilità di allestire spazi all'esterno. Chi invece non ne aveva la possibilità alle 18 aveva già chiuso baracca e burattini. Anche qui però c'è “l'effetto Trilussa”: i controlli sono tutti concentrati nell'area pedonale di via del Pigneto e via Pesaro, con nessun controllo per le via vicine. Basta infatti percorrere 100 metri e, sempre su via del Pigneto, ecco un bar che serve birre in bottiglia e drink sul marciapiede come se niente fosse.

Alle 24 scatta il coprifuoco e Roma si spegne. Le auto in giro spariscono ma tra San Giovanni, Circo Massimo, Aventino, piazzale Ostiense, via Marco Polo, la Colombo, l'Eur e la Laurentina i grandi assenti sono i posti di blocco. Delle pattuglie intente a controllare le autocertificazioni nuove di zecche messe a disposizione dal Governo neanche l'ombra.

In strada però c'era chi si è ribella: una cinquantina di persone a Roma ha improvvisato un corteo lungo via Ostiense per protestare contro le nuove misure anti Covid varate dalla Regione con petardi, striscioni ed al grido di “Basta bugie, siamo stanchi”. I residenti della zona si sono scagliati contro i partecipanti gridando dai balconi: “Vergogna”, “Tornate a casa”.