Roma
Roma, corruzione al Tar: due avvocati ai domiciliari, un giudice sospeso
Scoperto un caso di corruzione al Tar del Lazio: il gip ha disposto i domiciliari per due avvocati e la sospensione per un giudice
Si è chiusa una complessa attività di indagine a Roma su un caso di corruzione presso il Tar del Lazio. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari per due avvocati e la sospensione per un anno di un giudice della terza sezione del Tar del Lazio. Sospesa anche una commissaria ad acta. L'accusa è corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e corruzione giudiziaria.
Ad eseguire l'ordinanza del gip sono stati i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Roma.
I fatti
A finire nel mirino della Procura è stata la giudice del Tar Silvestro Maria Russo, sospesa per un anno insieme all'avvocato Giammaria Covino e alla commissaria ad acta Gaia Checcucci. Agli arresti domiciliari sono finito gli avvocati Federico Tedeschini e il collega Pierfrancesco Sicco.
Secondo l'accusa, la giudice Russo avrebbe favorito l'avvocato Tedeschini in alcune cause. Sicco avrebbe fatto da intermediario per gli accordi illeciti, mentre il commissario Checcucci avrebbe conferito allo studio di Tedeschini degli incarichi di consulenza legale, in violazione dei principi di imparzialità della pubblica amministrazione.
L'ordinanza del gip
L'ordinanza del gip Roberta Conforti è arrivata a seguito di una complessa attività di indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, svolta attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché con analisi di documenti. Secondo l'ordinanza tra il giudice Russo e l'avvocato Tedeschini ci sarebbe stato un reciproco aiuto e soccorso.
“Tedeschini - si legge nell'ordinanza - rappresenta un centro di riferimento e di potere nella Capitale per accedere a raccomandazioni politico-istituzionali; in tal modo Tedeschini acquisisce ulteriore potere e credito presso centri di interesse da ‘monetizzare’ al momento opportuno con richieste di favori per sé, per i suoi clienti o persone a lui vicine”.