Roma

Roma dichiara guerra all'alcol. I negozianti “Clienti spariti, la droga resta”

Esercenti di San Lorenzo pronti a scendere in piazza contro l'ordinanza

Il Campidoglio bandisce l'alcol dal centro storico, prolungato fino al 6 marzo il divieto di consumo in strada. Pugno di ferro del sindaco Raggi contro le zone della movida, con particolare attenzione a San Lorenzo, ma i negozianti non ci stanno: “Clienti in calo del 60%, mentre lo spaccio resiste”.

 

Giovani in fuga verso altri quartieri dove bere, ma degrado e spaccio restano. Questa la denuncia degli esercenti del quartiere di San Lorenzo, che puntano il dito contro l'ordinanza anti-acol del sindaco Raggi che vieta il consumo di bevande alcoliche in strada "gli spacciatori sono sempre lì, mentre la clientela è diminuita del 60% - denuncia in una nota Fiepet Confesercenti - Gli studenti si sono spostati in altre zone e comprano alcool nei market, bevendo a casa e girando per le strade con le bottiglie nascoste come all'epoca del proibizionismo".

Il centro di Roma torna così all'epoca del proibizionismo, ma i mali atavici di quelle zone, secondo chi le vive ogni giorno, non accennano a svanire. Il risultato finale è un danno economico ai locali della movida di San Lorenzo, finiti al centro delle polemica mediatica ed istituzionale dopo la tragica morte della giovane Desirée. "È inaccettabile e discriminante il provvedimento che differenzia aree ed orari - prosegue Fiepet - Sono calati di botto i fatturati nel giro di 5 giorni. Il quartiere è semivuoto e gli spacciatori sono sempre li, liberi di agire emantenere la clientela della droga".

E proprio Fiapet Confesercenti, insieme agli operatori della zona, valutano in questi giorni se scendere o meno in piazza, contro un'ordinanza definita come "un provvedimento inutile e pretestuoso non legato con quello che è accaduto le settimane scorse". Attesa per venerdì la riunione di tutti i ristoratore del Tridente e del centro storico al Palazzo della Cancelleria, per discutere del problema della differenziata e delle occupazioni di suolo pubblico.