Roma

Roma, dopo l’esercito ecco i detenuti: in 30 al lavoro contro le buche

I primi asfaltatori provenienti da Rebibbia al lavoro tra le strade di Torre Spaccata

Niente esercito tra le strade di Roma, Raggi ci ripensa e si affida ai detenuti. Al lavoro tra le buche di Torre Spaccata i primi 30 neo asfaltatori provenienti dal carcere di Rebibbia.

 

L'ultima scommessa del Comune si chiama "Mi riscatto per Roma", ovvero l'opportunità di fare lavori di pubblica utilità da parte di detenuti. Nella mattinata di martedì i primi, uniti di appositi canal-jet e sotto l'occhio vigile degli agenti di Polizia penitenziaria, sono scesi in campo dopo esser stati accuratamente selezionati e formati da Autostrade per l'Italia, con tanto di attestato professionale per operare in qualità di asfaltatori e manutentori di strade. Appuntamento alle 9 n Via Mario Lizzani, angolo Via di Torre Spaccata. Venticinque gli interventi manutentivi previsti, con i quali saranno pulite le caditoie del tratto di strada in questione, fra Viale dei Romanisti e Via Luigi Ferretti.

 

Il primo di 10 interventi di pubblica utilità che saranno svolti nell'ambito del protocollo d'intesa tra Roma Capitale, DAP e Società Autostrade per l'Italia, firmato il 7 agosto allo scopo di promuovere e favorire i lavori di pubblica utilita' previsti dall'art. 20 ter dell'Ordinamento penitenziario. I successivi lavori saranno realizzati entro metà febbraio e riguarderanno altre strade di Torre Spaccata ed alcune in altri quartieri di Roma (Corviale, Quartaccio e Aurelio).   Ma non solo Roma: il modello è stato replicato dal DAP in altre città metropolitane, con la sottoscrizione di analoghi protocolli d'intesa con i sindaci e i presidenti dei tribunali di sorveglianza. È stata inoltre costituita un'apposita task-force specificamente dedicata al lavoro di pubblica utilita', che sta operando con grande entusiasmo sia degli agenti di Polizia penitenziaria sia della popolazione detenuta selezionata.