Roma doveva ripartire dalle periferie: Comune e Regione a passo di lumaca
di Pasquale Calzetta*
La periferia romana non è solo quella che vediamo in qualche documentario, ma da svariati anni è un luogo in cui si discute e ci si confronta su come pianificare i quartieri, dove i cittadini organizzati in appositi Consorzi, hanno sostituito l’amministrazione comunale nelle attività di programmazione urbanistica e di progettazione del modello organizzativo dei quartieri, tutto questo rispettando norme e leggi vigenti.
Roma ha un territorio di 1285 chilometri quadrati e la sua periferia, che avvolge tutto il centro della città, si estende per circa 2000 ettari di territorio, dove risiedono migliaia di famiglie che hanno scelto di non essere abusivi ma di seguire un percorso legale per realizzare la loro casa. I cittadini quindi hanno fatto quanto dovevano, le ultime amministrazioni molto meno. Lo Sheraton Golf alla Magliana è stato teatro di un importante incontro a cui hanno partecipato tra gli altri, l’assessore Civita della Regione Lazio mentre l’assessore Berdini di Roma Capitale, pur avendo scelto lui il giorno, il luogo ha pensato bene di dare buca alle circa 700 persone intervenute.
L’amministrazione grillina che aveva fatto della partecipazione ed il confronto con i cittadini un cardine intoccabile, ha clamorosamente stonato e l’esponente più importante della Giunta Raggi si è squagliato. Come se non bastasse, alcune settimane fa il sindaco ha pensato bene di eliminare fisicamente il Dipartimento Periferie di Roma Capitale come se fosse un ufficio secondario che può essere tranquillamente soppresso magari in nome di una falsa spending review. Insomma tutto fa pensare che quello che la Raggi aveva dichiarato e cioè di guardare i singoli problemi nello specifico per studiare bene le soluzioni rimanga lettera morta.
Certamente neanche la Giunta Zingaretti brilla per efficienza. Da quasi 5 anni l’approvazione dei toponimi è sul tavolo dell’assessore Civita e in tutto questo tempo ne sono stati approvati soltanto 2 su 30, un po’ pochino per chi tra pochi mesi dovrà presentarsi al giudizio degli elettori. Intanto le opposizioni capitoline hanno deciso di chiedere un Consiglio straordinario sull’argomento sperando che questa volta qualcuno venga a rispondere. Roma doveva ripartire dalle periferie, mi pare invece che tutto resti fermo ed immobile.
* Pasquale Calzetta, Forza Italia