Roma

Roma, droga dello stupro: 7 arresti e perquisizioni. Lo Voi: "Allarmante"

La procura di Roma sta indagando sullo spaccio della droga dello stupro: 200 indagati, 7 arresti e perquisizioni in tutta Italia

La procura di Roma ha sventato un importante giro di droga nella Capitale, che prevedeva l'importazione e la vendita di mefedrone, cocaina e soprattutto GBL, la cosiddetta droga dello stupro. Gli arresti sono stati sette, uno in carcere e gli altri ai domiciliari. Sessanta le perquisizioni in tutta Italia.

L'operazione è stata coordinata dal PM Giovanni Conzo e condotta dalla sezione Polizia Giudiziaria della Polizia di Frontiera di Fiumicino, guidati dallo Sco e dalla Direzione Centrale Antidroga.

L'indagine

L'operazione è l'epilogo di un'indagine che ha portato a 87 arresti in tutta Italia e al sequestro di 200 kg di droga dello stupro, pari a 360mila dosi. La droga dello stupro è molto pericolosa non solo perché rende chi la assume docile e dunque più facilmente soggetto a stupri, violenze o rapine, ma anche perché mancano strutture che diano dati analitici, tossicologici, cure e percorsi di disintossicazione.

Nel corso delle operazioni, sono stati anche oscurati alcuni cinque siti internet che permettevano di acquistare le dosi sotto traccia. Tali siti si trovavano nel Dark Web, quella parte di Internet accessibile solo con particolari browser e usata spesso per affari criminali. Questi siti permettevano di ordinare la propria dose, che veniva poi confezionata e venduta da alcune società olandesi in forma di detersivi per la casa. In questo modo veniva inviati con gli aerei, raggiungendo varie città in Italia. Il commercio era favorito anche dal fatto che i costi erano relativamente contenuti.

Lo Voi: “Scenario allarmante”

“Le indagini - ha detto in una nota il procuratore di Roma Francesco Lo Voi - hanno delineato uno scenario allarmante sulla diffusione della sostanza perlopiù approvvigionata mediante siti internet olandesi, dove la sostanza può essere legittimamente commercializzata, cosi favorendo una nuova forma di imprenditorialità criminale 'fai da te' anche nell'ambito del traffico di droga”.

“Una modalità di diffusione insidiosa - ha aggiunto Lo Voi - e difficile da contrastare, in quanto consente l'accesso al mercato clandestino di un numero potenzialmente indefinito di clienti ed offre la possibilità ai consumatori, soprattutto quelli più giovani, di acquistare la sostanza direttamente da casa, senza dover entrare in contatto con lo spacciatore, ricevendola a domicilio in confezioni, spedite per posta con la garanzia di riservatezza del contenuto”.