Roma

Roma, Ecopass fa la fine della Raggi-funivia: si blocca la metro e va in fumo

Raggi e Meleo sfidano il malocchio che si accanisce sui trasporti romani: dal Comune poche idee e anche confuse

Va in scena la pantomima dell'Ecopass alla romana e si blocca la metro A per un incendio in una galleria di servizi. La sfortuna perseguita Virginia Raggi e il Movimento Cinque Stelle che presentano al mondo l'idea di far pagare l'ingresso nell'anello ferroviario come una rivoluzioni dei trasporto. Invece è una balla colossale, una boutade da fine estate.

In pieno Consiglio Comunale, il fumo del provvedimento creativo del duo Meleo-Stèfano viene coperto dal fumo che si alza da Termini. Si squagliano e puzzano i cavidotti della Metro A a Termini e la seconda e penultima metropolitana di Roma si inchioda in un pomeriggio di settembre: lo stesso giorno in cui il Comune a trazione Raggi chiede di approvare l'idea peregrina di far pagare l'accesso in città “non si sa quando, non si sa come”, a fronte di un aumento del trasporto pubblico che anche questo non si sa quando ci sarà.

E il preludio alla delibera di intenti su Ecopass, che tradotto dal burocratese significa, “Vorrei fare più o meno pagare l'ingresso in un'area immensa ma non so se lo farò mai”, c'era stato già al mattino con l'ennesimo bus Atac che va a fuoco, come e meglio di un barbecue. Poi il pomeriggio l'epilogo delle vendetta dei trasporti: il fumo che si alza da Termini costringe alla chiusura di 10 stazioni e taglia la città in due: da Battistini a San Giovanni, la penultima metropolitana di Roma diventa un trenino di simpatici bus che a stento riescono a contenere la rabbia dei romani. Le chiamano navette, ma la capacità di ogni bus rispetto a un treno della metropolitana è pari a quella di un guscio di noce che galleggia nel traffico di Roma.

La sfortuna perseguita Virginia Raggi e il Movimento Cinque Stelle. Una jella nera che colpisce come un malocchio avvelenato l'approssimazione e l'impreparazione con la quale i grillini romani affrontano ogni giorno il governo di Roma.

Nella trappola dell'Ecopass dei sogni, ci finiscono tutti. Prima l'opposizione di Fratelli d'Italia che non vedeva l'ora di poter annunciare la mondo di essere pronto a fare le barricate per difendere i romani da un provvedimento ingiusto e poi i commercianti che minacciano le classiche serrate. Come se cacciare via i clienti fosse un dispetto al Comune. Nella bagarre del provvedimento c'è spazio anche per il Pd che “bolla” il provvedimento come una “tassa iniqua”. Come se nell'immaginario dell'umanità ci fosse spazio anche per le tasse eque.

Persino il Codacons di fronte alla demagogia creativa del Campidoglio perde il lume della ragione e dà alle stampe un comunicato imbarazzante con il quale dà il via libera all'Ecopass “a patto che gli introiti siano utilizzati per potenziare il trasporto pubblico”. Doveva essere così anche per le multe dei vigili urbani invece da sempre e per sempre il Comune si mette i soldi in cassa.

Alla fine la jella fa mancare persino il numero legale in Aula Giulio Cesare e tutti corrono al capezzale della metro A. Ecopass alla romana, quello pensato per una città grande come l'anello ferroviario, attivo a macchia di leopardo e a giorni e ore alterne fa la fine della funivia di Battistini. Tanto rumore per nulla anche se i grillini non si arrendono e ci riprovano con una seconda convocazione del Consiglio Comunale che forse farà approvare il libretto de sogni. L'unico provvedimento che invece sembra destinato a spadroneggiare è l'auto condivisa a tre o anche a quattro. La sperimentano i romani in maniera autonoma ogni volta che si ferma la metropolitana. Quando i romani si auto-organizzano sono imbattibili.

RITIRATA LA DELIBERA

"Ritiriamo la delibera per portarla nella seconda metà di settembre. Vorrei però specificare che quanto scritto oggi sui giornali non ha alcun fondamento di verità, il gruppo è compatto anche su questo argomento, che è presente all'interno delle nostre linee programmatiche così come nel programma con cui ci siamo presentati alla città". Così il vicecapogruppo del M5S in Campidoglio, Giuliano Pacetti, durante la seduta odierna dell'Assemblea capitolina per annunciare il ritiro della delibera 75/2018 sull'istituzione dell'ecopass, ovvero la 'congestion charge' a Roma".