Roma, emergenza rifiuti: le fanta soluzioni del Movimento Cinque Stelle
La polemica del consigliere Nello Angelucci contro l'assessore regionale ai Rifiuti, Valeriani
Roma è sommersa dai rifiuti e il Movimento Cinque Stelle non demorde: la risposta è nella programmazione di “un futuro virtuoso per la gestione dei rifiuti” e attacca la Regione Lazio.
La guerra ideologica si combatte su Fb dove il consigliere-portavoce Nello Angelucci, ingegnere impegnato nelle Relazioni esterne di una multinazionale, firma un post social surreale, subito ripreso dalla pagina ufficiale del Movimento.
L'oggetto è guerra infinta tra Comune e Regione con l'ente di programmazione che ha sollecitato il Comune ad individuare i siti idonei per realizzare una discarica e fare cessare il costosissimo esodo dei rifiuti da Roma verso le altre regioni.
Il Musumeci, da grande esperto del settore, etichetta come “sbagliato” un articolo di giornale che intervista l'assessore regionale, Massimiliano Valeriani che propone di dare una soluzione definitiva all'emergenza romana, causata dall'impossibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti e dalla lentezza con la quale cresce la raccolta differenziata.
E incalza la Regione: “Dopo quarant’anni di impero privato della discarica di Malagrotta, chiusa nel 2013, e dopo anni di assenza di un piano regionale dei rifiuti, solo ora, quando alla guida della Capitale c'è una forza politica che sta cercando di cambiare le cose, la Regione Lazio propone nuovamente di buttare dei materiali dentro a una nuova, enorme, buca. Come Malagrotta. Ammesso e non concesso che "la buca" proposta dal PD possa essere una soluzione geniale, i tempi di realizzazione potrebbero aggirarsi intorno ai 4 anni: 1 anno per l'approvazione del Piano, tre anni per la scelta dell’area, i tempi di progettazione, l’autorizzazione e la costruzione. Ma potrebbero arrivare fino a 6 anni o più. Per non parlare dei costi”.
La proposta dell'esponente M5S non prende in esame l'emergenza ma “getta il cuore oltre l'ostacolo”: Noi invece stiamo proponendo un modello virtuoso di economia circolare.
Niente discariche ma Fabbriche dei Materiali dove si separa il rifiuto indifferenziato per valorizzarlo esattamente come si fa per la differenziata. I benefici non sono quelli dei ricavi derivanti dalla vendita dei materiali, ma un minor impatto ambientale e creazione di filiere economiche sostenibili”.
Insomma, fanta-soluzioni che nulla hanno a che vedere con l'emergenza in atto. Per il Movimento i cassonetti pieni sono un problema di qualcun altro.