Roma

Roma, entra nel Pd troverai sempre lavoro. I cento della corte di Gualtieri

L'elenco dei fedelissimi del Pd che il sindaco ha riassorbito alle sue dirette dipendenze. Incarichi ed emolumenti per trombati e riciclati. Prima puntata

Iscriviti al Pd, romano candidati col Pd o in altre liste collegate al centrosinistra in qualche Municipio romano e troverai lavoro. Se va bene alla dirette dipendenze del sindaco Roberto Gualtieri; oppure al Gabinetto. Se va proprio male in qualche segreteria di uno degli assessori.

A Roma sono 117 i “collaboratori” che servono la politica; sono giovani e meno giovani, sono forti e hanno stipendi che vanno dai 32 mila euro l'anno ai 113 mila. Ma il problema non è se lavorano e quanto lavorano gli assunti con l'articolo 90 del Testo Unico degli Enti locali, bensì le motivazioni con le quali hanno trovato scrivanie e telefoni e la provenienza.

Bugarini e Maltese di stretto rito piddino

Spulciano nel portale del Comune di Roma, per la “diretta dipendenza dal sindaco” saltano all'occhio Giulio Bugarini e Cristina Maltese, rispettivamente capo segreteria e segretaria particolare del sindaco. Due profili delicatissimi, un lavoro massacrante e un passato il primo come consigliere comunale del Pd, la seconda giù presidente Pd di Municipio, poi consigliera municipale e quindi alla segreteria di Gualtieri ministro. Fedelissimi, insomma e giustamente collocati in posizioni apicali.

Spuntano mansioni delicate e riservate

Ma fedelissima con in più uno skill da agente segreto è Federica Assanti, assunta al Comune, per “supporto nei rapporti con enti ed istituzioni operanti nel territorio di Roma Capitale e con le diverse strutture capitoline, svolgendo mansioni particolarmente delicate e riservate”. Delicate? Riservate? Forse perché nel suo passato c'è stato un posto come membro dell'Assemblea nazionale del Pd e di coordinatrice della roccaforte della sezione Pd Testaccio, nonché assistente dell'Europarlamentare Ferrandino che però è con Azione di Carlo Calenda. Se la Assanti per 43 mila euro l'anno e spicci ha in mano “mansioni particolarmente delicate e riservate”, Julian Colabello è un semplice “supporto” che guadagna 62 mila euro l'anno ma è stato capogruppo del Pd al Municipio XIV e ha mancato l'elezione a consigliere comunale. E guadagna misteriosamente 62 mila euro, più dei colleghi di supporto con funzioni delicatissime e segrete.

Un manipolo di divulgatori

Nell'elenco della corte di Gualtieri c'è un 'altra aspirante a presidente di Municipio, sempre col Pd e sempre trombata. E' Valeria Vitrotti impegnatissima come “supporto per il coordinamento delle attività connesse alla raccolta ed organizzazione dei dati e delle comunicazioni da divulgare”. Quello della divulgazione è un compito davvero ingrato e allo stesso tempo misterioso.

Sempre dal Pd arriva Ugo Papi, già membro del dipartimento esteri del Pd e collaboratore di Italianieuropei, con il compito di "assicurare il necessario supporto per il collegamento tra la Segreteria Particolare del Sindaco e la Direzione dell'Ufficio di Gabinetto preposta alle relazioni internazionali". Per lui 43 mila euro possono bastare.

Usciti da Zingaretti, rientrati con Gualtieri

Dallo staff di Zingaretti arriva invece il giornalista Fabrizio Scaia, sempre col compito di “supporto” ma stavolta al portavoce per 57 mila euro l'anno. Guadagna invece 43 mila ero, Sandra Bassotti, destinata a svolgere mansioni di “particolare delicatezza e riservatezza”, come d'altronde dovrebbe aver già fatto nel Pd dei Castelli Romani, precisamente a Monte Porzio Catone, paese dei Castelli dove un segreto è di durata brevissima. Poi c'è il caso di Maria Antonella Procopio, 47 mila ero l'anno per “supporto alle attività di carattere redazionale e un passato da “autore per il Partito Democratico”.

C'è chi "tiene" i documenti del sindaco

Sempre dal meraviglioso mondo del Pd romano arriva Carla Attianese per 6 anni all'Ufficio stampa del Pd e poi social manager del partito e persino redattrice di Democratica sino al 2019. Per le un ruolo di “supporto” a 47 mila euro l'anno. E che non poteva spuntare Tommaso Sasso? Dai Giovani Dem sino alla presidenza del Movimento Giovanile della Sinistra si occupa di “tenere i documenti del sindaco e del programma di mandato" per 57 mila euro l'anno.

Lo segue Sabrina Cavalcanti che da responsabile della scuola del Pd del III Municipio e membro dell'assemblea romana del partito, merita 62 mila euro l'anno per “supporto, nell'ambito della segreteria particolare, svolgendo mansioni di coordinamento e controllo dell'attività di segreteria e degli atti che devono essere sottoposti al sindaco”. Con lei c'è Giulio Pelonzi, ex consigliere comunale del Pd a 62 mila euro l'anno per “supporto in considerazione della profonda conoscenza delle relazioni politico-istituzionali nell'ambito dell'amministrazione, per la conduzione delle dinamiche inter assessorili riferite alla iniziative di indirizzo e controllo politico su interventi di carattere trasversale tra i settori dell'amministrazione”. Tradotto, Pelonzi da ex consigliere conosce bene la macchina, soprattutto quella del Pd.

La carica degli ex zingarettiani

Casualmente la sconfitta di Zingaretti alle Regionali ha consentito di ricollocarsi a Luigina D'Emilio impegnata impegnata nell'ufficio stampa dell'ex Governatore e “riassorbita” da Gualtieri a 70 mila euro l'anno. Conclude il primo gruppo alle dipendenze dirette del sindaco, l'assistente di Zingaretti in Regione Lazio he per 44 mila euro si occupa di “assistenza relazioni con gli altri enti istituzionali, territoriali e centrali con la struttura commissariale per il Giubileo della chiesa cattolica 2025 e per i rapporti con la struttura di gabinetto”-

1 puntata – segue con la struttura Gabinetto Sindaco

Nota per i lettori: nella ricostruzione delle delibere è possibile che sia stato commesso involontariamente qualche errore o che qualche incarico sia cessato. Per segnalazioni roma@affaritaliani.it