Roma
Roma, esplode la rabbia Ncc: petardi sotto al Senato durante la protesta
La presidente Casellati ha giudicato ammissibile al voto dell'Aula l'emendamento al dl semplificazioni contenente la norma sugli Ncc
Continua la protesta per le strade di Roma da parte degli Ncc contro il dl semplificazioni. La presidente del Senato ha giudicato ammissibile al voto dell'Aula l'emendamento contenente “misure urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea”. Davanti a Palazzo Madama esplosi diversi petardi.
“Governo del cambiamento paga cambiale elettorale ai tassisti. Rischio chiusura per 80 mila imprese”. Con questo slogan gli Ncc, noleggio con conducente, tornano in piazza a protestare contro una norma che non risolve il problema creato dal decreto sugli autoservizi pubblici non di linea che obbliga il rientro in rimessa alla fine di ogni corsa. I noleggiatori, le cui delegazioni provengono da tutta Italia, manifestano per tutelare la loro attività e chiedere una norma "seria" che tenga conto delle esigenze della categoria e non "violi i principi di tutela della concorrenza".
"Doveva essere il governo del cambiamento e invece guarda qua", racconta Lucio, che ha una licenza rilasciata dal Comune di Tivoli e aspetta insieme ai colleghi l'approvazione del dl Semplificazioni, dove dovrebbe esserci la norma che riscrive le regole per i noleggiatori. Da elettore del Movimento 5 stelle Lucio non è contento e pensa, come le altre decine di colleghi in attesa a piazza Vidoni, a pochi metri dal Senato, che questa sia una "soluzione inaccettabile" per chi è da vent'anni sulla strada.
Ancora più agguerrita Angela, in cooperativa da circa 30 anni, che e giudica questo modo di intendere il lavoro "retrogrado" e spiega: "Oggi si fa tutto con le app e invece ci vogliono relegare a dei confini stretti. Mi sembra assurdo che questa visione sia imposta da dei giovani al governo".
"Io lo faccio per i miei tre figli. Non voglio dimostrare niente a nessuno", dice da parte sua Marco Palumbo, uno dei tre noleggiatori da una settimana in sciopero della fame. Arriva da Palermo e in queste ore è diventato il leader della protesta e invita tutti a "non mollare la piazza", convinto che questo sia "il punto di partenza per arrivare altrove".
Alcuni manifestanti si sono spostati proprio davanti al Senato. Almeno duecento persone hanno occupato corso Rinascimento e hanno fatto esplodere diversi petardi, mentre carabinieri e agenti della polizia in assetto antisommossa presidiano l'ingresso principale di Palazzo Madama.