Roma

"Roma fa schifo" denunciato per diffamazione: è la "vendetta" dei vigili

Il Comandante Di Maggio guida la "vendetta" dei vigili contro il blog, denunciato per diffamazione

"Roma fa schifo" denunciato per diffamazione. Il Comando del Corpo della Poliza Locale dichiara guerra al noto blog romano, che passa al contrattacco e dichiara: "È censura, ci vogliono far chiudere".

 

Al centro della polemica, che ha portato il Comandante Di Maggio davanti alla Procura, l'ennesimo post di denuncia del blog, che nel commentare la segnalazione di un autobus bloccata dalla sosta selvaggia si è lasciato sfugire una nota forse troppo sarcastica: "Eh forse tutti i nuovi assunti tra i vigili hanno mandato certificato per non lavorare la notte", il tenore del commento. Un fatto evidente non piaciuto alla Polizia Locale, che ha affidato a Facebook la propria risposta: "Non accetteremo altre calunnie che screditano il lavoro e l’impegno dei nostri agenti che quotidianamente operano sulle strade a tutela della cittadinanza - annuncia Di Maggio - È vergognoso che un blog utilizzi le segnalazioni delle persone per esprimere il proprio disprezzo, infangando pubblicamente un Corpo di circa 6000 agenti che ogni giorno svolgono la propria professione con dedizione, mettendosi al servizio dei cittadini". Così i vigili accusano "Roma fa schifo" di "generare odio nei confronti dei tutori della legalità". "Mi impegnerò affinché gli autori di post e commenti diffamatori nei confronti del Corpo vengano perseguiti - si legge ancora nella nota firmata Di Maggio - Già inviate le prime segnalazioni alla Procura della Repubblica".

"Era evidentemente una boutade, ma il Comandante Di Maggio - durante la domenica, come avrà fatto? - ha deciso che era abbastanza per portare tutte le carte in Procura scomodando magistrati, giudici, pubblici ministeri e tutto l'indotto (tanto paga pantalone) e per scrivere un post ai limiti del patetico - risponde il blog - Ma al di là del fatto che il Comando della Polizia Locale non sia riuscito a discernere una vera diffamazione da una iperbole sarcastica, il problema è di metodo".

Una misura definita da Roma fa schifo come "inquietante e surreale", sia "nel metodo che nel merito". Un attacco in piena regola, che cerca di "silenziare il dissenzo, dare addosso (addirittura - leggetevi il post - cercando di insegnarci quale dovrebbe essere il nostro ruolo) all'unica voce di autentica opposizione in una città immersa dalla testa ai piedi in quello che, per assenza di alternative, è un autentico regime". Il blog ha così urlato alla censura, evocando l'ombra di un piano grillino per farlo tacere, e chiedendo ai propri lettori di sostenerne l'attività tramite donazioni volontarie per scongiurare un'eventuale chiusura.

 

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