Roma
Roma, finita l'emergenza rifiuti. Il patto salva Raggi di Zingaretti e Di Maio
La politica ha deciso: a Roma si farà una discarica ma tra 2 anni e tutti rifiuti verranno mandati all'estero. L'accordo tra Pd e M5S per salvare la Raggi
di Fabio Carosi
L'emergenza rifiuti a Roma? E' finita l'8 gennaio e lo ha deciso la Regione Lazio con un'ordinanza che toglie tecnicamente i rifiuti dalle strade. Migliaia di sacchetti che d'incanto sono spariti dalla sera alla mattina grazie a un accordo tra Pd e M5S, siglato con una stretta di mano tra il governatore del Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti e il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio.
Per Virginia Raggi l'accordo è una salvezza. E' bastato indicare il luogo dove realizzare una discarica, a Monte Carnevale, per convincere la Regione a chiudere il braccio di ferro che durava dall'estate scorsa, quando Nicola Zingaretti firmò un'ordinanza emergenziale per evitare che a Roma si scatenasse l'inferno rifiuti.
A leggere l'ordinanza “salva Raggi”, si capisce chiaramente che si tratta di un atto politico e che gli affetti sulla pulizia della città saranno nulli, o quasi. Perché la discarica di Monte Carnevale resta sulla carta e il Comune avrà 2 anni di tempo per l'allestimento e la messa in funzione e perché come già accade, la monnezza di Roma andrà tutta all'estero con “l'esportazione dei rifiuti che dovrà essere completata nel terzo trimestre di quest'anno”.
In tutto il nuovo carteggio intercorso tra Comune e Regione non esiste nessun atto pratico, cioè nessuna iniziativa o decisione che muti il quadro desolante della raccolta e dello smaltimento. Genericamente la Regione preso atto “della deliberazione della giunta capitolina n. 325 del 31/12/2019 recante la localizzazione del sito per la realizzazione di un impianto di smaltimento dei rifiuti prodotti dal territorio di Roma Capitale alla luce dei contenuti del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato dalla Giunta regionale e in corso di approvazione da parte del consiglio regionale”.
Tutte chiacchiere e neanche un impianto nuovo o una buca provvisoria o “di servizio” dove collocare la quantità mostruosa di rifiuti che giace in strada, ma solo un atto politico che fa contenti tutti. Zingaretti che non deve prendersi la responsabilità di indicare un sito per la discarica, la Raggi che indica una discarica teorica che si farà (forse) tra due anni ed è contenta persino l'Ama che, con questo nuovo atto, a differenza del precedente, può procedere alla manutenzione straordinaria del Tmb di Rocca Cencia, a partire dal 31 gennaio. “Prima di quella data viene disposto che l'azienda, di concerto con gli uffici regionali, trovi delle soluzioni sostitutive per tutte le tonnellate che oggi vengono trattate nell'impianto. Nell'ordinanza del 27 novembre la municipalizzata non sarebbe potuta intervenire con i lavori prima dell'1 aprile. E la bontà di Zingaretti è tale da dimenticare l'obbligo che era stato imposto all0ama dio approvare il bilancio 2017 entro il prossimo 15 marzo. Se prima i conti di Ama erano un'emergenza, il nuovo accordo Pd-M5S non li prende più in considerazione. E sempre con l'ordinanza salva Raggi, Zingaretti chiude nei tempi cari al Pd la discarica di Colleferro. Promessa mantenuta.
E così, gsazie a un'ordinanza, si dichiara conclusa l'emergenza. Roma torna pulita, i sacchetti abbandonati in strada, i cassonetti stracolmi e vomitevoli, sono un miraggio nel deserto romano di gennaio 2020. Il miracolo è compiuto, potenza della politica.