Roma
Roma, Forza Italia verso lo showdown. Dal voto di settembre il colpo finale
Nell'ex Provincia di Roma Virgina Raggi sarà in minoranza se Pd e “centristi si organizzano bene”
Forza Italia non c'è più, Forza Italia è finita. Parola di Francesco Aracri. Ex Dc, transitato per An e poi deciso difensore del forzismo a tutti i costi. E dopo il tracollo delle Comunali, Forza Italia si è chiusa nel silenzio. Brucia ancora la sconfitta maturata su due candidati e se le divisioni interne non bastavano, con l'arrivo di Parisi i forzisti-centristi sono ancora più dilaniati.
Senatore Aracri, esiste ancora Forza Italia a Roma e nel Lazio?
“Esiste, ma noi siamo abbastanza convinti da tempo che Forza Italia così come è, è finita. E per motivi diversi lo è anche il centrodestra. Parisi parla di cose, di convention di gente nuova presa chissà da dove. Mi sembra di vedere in questo la fase fondante di An con Fini che disse all'apparato ex Msi state da parte. E così nacque An. Ma era un'altra Italia”.
Il prossimo 9 settembre si vota per l'Area Metropolitana, che accadrà?
“Mah, si tratta delle Province alle quali Renzi ha cambiato nome. Credo che Virginia Raggi sia candidata a fare sindaco di minoranza, perché a conti fatti quelli da eleggere sono 24 più il presidente e i grillini ne possono eleggere 8-10. Questo presuppone che noi e Pd ci si organizzi. In teoria dovremmo riuscire a fare un listone del centrodestra. C'è Bordoni che è l'unico eletto a Roma che però è troppo spalmato sulle posizioni di Tajani e proverà a inciuciare di nuovo con Marchini. Ma i numeri che hanno prodotto li conosciamo. Mi sarei quindi aspettato una riunione e una discussione ma registro che così non è. Così questa storia dell'Area Metropolitana potrebbe accelerare lo showdown dentro il partito”.
Di quale centrodestra parla? Alleanza con Fratelli d'Italia?
“E' un partita che si svilupperà a settembre. I fratellini ci staranno in questo gioco? A parole dicono di sì ma bisognerà vedere cosa passa per la testa a gente come Rampelli”.
Parliamo di Roma, che ne pensa del sindaco Raggi?
“Lasciando perdere il tifo che io dedico alla mia squadra (Lazio, ndr), registro le seguenti cose: 1) i grillini prendono i voti in quelle amministrative dove c'è stata una storia complicata vedi Roma, Nettuno, Marino. Dove si è votato nella normalità non hanno toccato palla. 2) Roma se uno prende la cronaca delgli assessori è roba che nasce nell'humus culturale e politico del centrosinistra, come l'assessore che è stata 12 anni all'Ama. Minenna è figlio di Minenna (Anas) con l'appoggio esterno della Gabbanelli che è la consulente occulta della Raggi per la comunicazione”.
E i trasporti?
“Hanno parlato di 2 mila esuberi ma si inquadra nel progetto di distriggere Atac e di separare gomma e ferro. Gomma non si sa a chi, ferro Alle Fs. Ma il debito manutentivo e quello coi fornitori sono aumentati, se non arrivano i soldi stiamo parlando di acqua. In questo scenario c'è gente come la Rango che viene dalle Fs e che non è opportuno che stia lì. Alla fine Rettighieri li manderà s sbattere e se ne andrà. Senza soldi non si fa nulla. Poi Rettighieri vorrebbe rientrare alle Fs ma alle Fs pare che non lo vogliano. Può piacere o no ma alla domanda qual è il versante strategico che i grillini mettono in campo esce un programma elettorale scopiazzato e nulla di più”.
Riusciranno ad andare avanti nel governo della città?
“Hanno anche un modo di fare aggressivo. Credo che passato agosto se non tirano fuori qualcosa di risolutivo, visibile e duraturo sarà difficile. Puoi pure durare per stanchezza ma non lo so”.
Chi comanda a Roma la sua collega Taverna?
“Questa tizia si agita parecchio. Hanno fatto fuori la Lombardi con uno stile che sembra ereditato dalle peggiori liturgue della vecchia politica. Sono tutte da dimostrare le competenze amministrative. Se continuano così no. Ci vorrà un intervento del Governo abbastanza importante per Roma. E se arrivano i soldi in quale quadro di spesa li inseriranno. Cosa ci faranno? Così andando vedo tempi bui”.
Le Olimpiadi del 2014?
“Vedo un atteggiamento provinciale. Mandare tre giorni una delegazione di una Capitale come Roma non era un male”.
Stadio Roma, il 25 scadono i termini... E parliamo del 25 agosto...
“Altra storiella. Lo volete fare sì o no? La politica deve rispondere. Insultare il prossimo e sparare slogan è facile, amministrare Roma che è l'azienda pubblica più grande del mondo è altra cosa. Li vedo così, con la loro protervia. Fare previsioni è difficile ma la vedo nera”.