Roma

Roma, gli imperatori celebravano la vendemmia alla Villa dei Quintilii

Gli imperatori dell'Antica Roma celebravano la vendemmia alla Villa dei Quintilii. Questa è la fantastica scoperta dell'archeologo inglese Emlyn Dodd della British School di Roma, che ha pubblicato i suoi ritrovamenti sulla rivista Antiquity.

La celebrazione avveniva proprio nell'antica villa, costruito nel II Secolo dC, lungo la via Appia. Probabilmente la villa stessa era stata costruita per ospitare ogni anno l'apertura ufficiale della vendemmia. In tempi più antichi era un sacerdote a celebrare l'apertura. Poi questo compito passò all'imperatore in carica, in virtù delle sue funzioni religiose, oltre che politiche. Qui il sovrano dell'impero, insieme ai più alti esponenti della nobiltà, giocava a fare il contadino. “Si tratta di un’esibizione di élite che si associa al mondo dei contadini e dei lavoratori - afferma Emlyn Dodd - c’è sicuramente un senso nella religione romana che cerca di collegarsi alla gente comune”.

Le scoperte sulla villa

La villa funzionava come una specie “fabbrica” per la produzione del vino. Un'efficiente azienda agricola, oltre a essere un magnifico centro artistico. Ospitava una vigna e una cantina perfettamente funzionante, con tanto di macchinari e operai. L'uva veniva schiacciata a mano (anzi con i piedi) da dei lavoratori. La polpa restante veniva finita di spremere con delle presse meccaniche. Il succo che ne usciva scorreva in dei canali che lo convogliavano in dei grossi tini, installati sotto il pavimento.

Il tutto era rivestito di marmo. “Una scelta curiosa” commenta Dodd. In effetti è una scelta poco pratica per una cantina adibita alla produzione di vino. In altre antiche cantine romane, i muri e i pavimenti erano rivestiti di intonaco e cemento, più impermeabili. Probabilmente, sostiene Dodd, quella era una cantina “da esposizione”. Cioè era fatta a posta per permettere a un pubblico di osservare dei lavoratori intenti a produrre vino, ma sempre in un ambientazione sfarzosa e sontuosa.