Roma
Roma, Grillo fa il padrone in Campidoglio: “Raggi ? E' una macchina da guerra”
Il leader M5S: “Siamo dei leoni, ma abbiamo tutti contro”. E dal suo blog fa le pulci alle "tre scimmiette Pd": Campana, Zingareti, Orfini
E' arrivato in Campidoglio poco dopo mezzogiorno e si è infilato senza troppi indugi nell'ingresso di Palazzo Senatorio per incontrare il sindaco Raggi, schivando – come da schema- quanto più possibile i giornalisti.
A chi gli ha chiesto di sfuggita “Ma lei è soddisfatto dell'operato di Raggi? Che ci fa qui?” Beppe Grillo risponde: “Non lo so! Uno vive, vede, guarda, osserva e valuta. Se uno deve dare spiegazioni a tutto...".
A voler pensar male si direbbe che l'arrivo del capo (ormai dichiarato) del Movimento in Campidoglio somigli quasi a quella di un sindaco ombra, che si muove sicuro tra le stanze del comune di Roma, elargendo direttive.
Ma bisogna pensar bene: la venuta di Grillo per presentarsi ai neo consiglieri era già in programma, dopo che martedì ha presenziato in tribuna alla Camera, durante la presentazione della proposta di legge M5S sul dimezzamento degli stipendi dei parlamentari.
E così è stato: come in ogni struttura gerarchica che si rispetti, Grillo ha incitato i suoi con la veemenza che lo contraddistingue: “Siete il Movimento Cinque Stelle, state rivoluzionando la città. Non fermatevi”.
Con tanto di endorsement alla prima cittadina: “Virginia è una macchina da guerra, voi consiglieri siete perfetti. Noi stiamo crescendo e i romani ci sostengono sempre di più”. Bisogna essere uniti, insomma, uniti contro le avversità: “Abbiamo tutti contro. Ci sentiamo dei leoni”. Gli ha fatto subito eco il sindaco che su Twitter ha scritto: “Qui con Beppe e i consiglieri M5S la rivoluzione a Cinque Stelle continua”.
E dal Blog, Grillo fa le pulci alle “Tre scimmiette del Pd” (Campana zingaretti e Orfini)
Spunta sul blog di Grillo un post dedicato a Campana, Zingaretti e Orfini. "Eccole le tre scimmiette Pd: non vedo, non sento e non parlo. O meglio non ricordo (Campana), non rispondo (Zingaretti) e non c'ero e se c'ero dormivo (Orfini)".
E fa le pulci ai tre: “Micaela Campana, deputata Pd, membro delle Commissioni Giustizia e pedina importante nella segreteria di Renzi, ha risposto 'non ricordo' alle domande che i pm le hanno fatto lunedì durante la 128esima udienza del maxi processo Mafia Capitale, come teste della difesa del ras delle coop rosse, Salvatore Buzzi. Campana – prosegue - salì alle cronache per aver inviato proprio Buzzi un sms dal testo 'Bacio, grande capo'. Non si ricorda e il giudice l'ha immediatamente indagata per falsa testimonianza”.
“Poi c'è Zingaretti – continua Grillo - Presidente Pd della Regione Lazio che abbiamo scoperto, dopo due anni, essere indagato per corruzione e turbativa d'asta anche lui in Mafia Capitale solo il giorno del suo proscioglimento - aggiunge - Zingaretti 24 ore dopo le amnesie della Campana ha fatto l'indiano e si è avvalso della facoltà di non rispondere”.
E infine… “Orfini, quello che fino all'ultimo diede copertura politica al piddino Tassone di Ostia (Pd), oggi ai domiciliari perché beccato con le mani nella marmellata sempre nell'inchiesta Mafia Capitale. Orfini è quello che: 'Abbiamo ripulito il Pd', e poi alle primarie per le amministrative 2016 spuntano 3.000 schede bianche. C'è qualcuno nel Pd che non soffra di amnesie, di mutismo o di disturbi dell'attenzione che possa raccontarci che diavolo hanno combinato a Roma? Qualche Presidente della Commissione antimafia che anzichè convocare a cadenza regolare Virginia Raggi chiami la Campana e Zingaretti? Nazarenoooo, c'è nessunoooo?" si chiede il leader del Movimento.