Roma
Roma, guerriglia tra manifestanti Ncc e vigili in Piazza della Repubblica
Le imprese di autonoleggio con conducente protestano contro l'entrata in vigore del decreto che cancellerebbe 80 mila aziende
Scattata la "caccia" al vigile durate la manifestazione degli Ncc in pieno centro a Roma. In Piazza della Repubblica, 30 autisti hanno accerchiato un agente, che gestiva la viabilità della piazza, perché vicino alle loro macchine in divieto di sosta. Ha rischiato il linciaggio.
Le imprese di autonoleggio con conducente protestano contro l'entrata in vigore, dal primo gennaio del decreto 29/1 quater, che, scrivono in una nota, "cancellerebbe 80 mila aziende e creerebbe 200 mila disoccupati". Centro di Roma paralizzato con i manifestanti divisi in più gruppi: Piazza della Repubblica, davanti al Senato e a Piazza Santissimi Apostoli.
In Piazza della Repubblica, presidiata da Polizia di Stato, Polizia Locale e Carabinieri, più di 600 autisti provenienti da tutta Italia. Intorno a mezzogiorno dal palco dei manifestanti è partita un'accusa infondata nei confronti dei vigili presenti sulla piazza impegnati nelle deviazioni del traffico: secondo gli Ncc, i vigili erano lì per contravvenzionare una decina di loro auto al momento presenti su un lato della piazza in divieto di fermata. È immediatamente scatenata una "caccia" al vigile: il casco bianco più vicino alle loro auto è stato accerchiato da una trentina di manifestanti rischiando il linciaggio. È dovuta prontamente intervenire la Forza Pubblica in tenuta antisommossa sottraendo fisicamente l'agente accerchiato e ripararlo all'interno di un cellulare.
La rabbia dei manifestanti si è rivolta contro un tassista in transito il cui veicolo è stato danneggiato con calci e pugni, mentre venivano fatte esplodere due bombe carta.
In una nota Marco Milani, Coordinatore Romano della UGL Polizia Locale, ha commentato l'accaduto: "Quanto avvenuto oggi in Piazza della Repubblica, ricorda, semmai ce ne fosse ancora bisogno, il delicato ruolo dei poliziotti locali d'Italia, i loro rischi ed il loro effettivo quotidiano impiego, in servizi che hanno tutte le caratteristiche per essere definiti di Ordine Pubblico. Chiediamo al governo una legge di riforma nazionale, che equipari tutele e garanzie dei caschi bianchi italiani a quelle di cui godono gli appartenenti alle altre forze di sicurezza”.