Roma

Roma, i dipendenti del Comune "rustici" spediti a scuola di corsivio LGBTQ+

La paura del romanesco colorito ispira un corso di formazione per “accogliere i cittadini in un clima di rispetto”. La Lega si scatena

Il Comune di Roma si fida poco dei suoi dipendenti. E visto che il romanesco è un dialetto colorito e denso di parolacce ormai sdoganate, ha progettato un insolito corso di bon ton destinato a coloro che hanno contatti con il mondo LGBTQ+. Una specie di corsivio per chi lavora a contatto col pubblico.

L'iniziativa decisamente bizzarra è contenuta nella nota ufficiale che la “scuola di Formazione Capitolina” Dipartimento Pari Opportunità ( a firma dei direttori Antonella Caprioli e Adele Tramontano) ha inviato lo scorso 26 luglio a tutti i diretti di Dipartimento, alle Biblioteche e persino all'Agenzia sulle tossicodipendenze per annunciare che tra le azioni “per la promozione di politiche inclusive, assume particolare riguardo la formazione e informazione dei dipendenti e, dunque, l'organizzazione di percorsi formativi... per le operatrici e gli operatori che hanno più diretto contatto co pubblico, affinché possano accogliere le/gli utenti in un clima di rispetto, competenza e professionalità, eliminando gli stereotipi e le discriminazioni sull'orientamento sessuale che possono essere inconsapevolmente applicate durante la pratica professionale”.

In poche parole, “Se sei uno zulù e apostrofi un cittadino come “frocio”, trans o altro appellativo offensivo, è meglio che frequenti il corso”. Per dare corpo al tutorial anti-offese, Scuola di Formazione e Dipartimento organizzano i corsi con “personalità accademiche” esperte in materia e promette grande ricchezza di materiali multimediali.

Corsi glbtq+ ai dipendenti del Comune: pronte le liste dei "buoni e dei cattivi"

E siccome in Campidoglio vive la democrazia piena, ogni Dipartimento dovrà stilare un elenco in file excel di coloro che intendono partecipare e “a segnalare anche l'eventuale assenza di personale da inserire nel percorso formativo”. Quest'ultima avvertenza è scritta in carattere bold, tanto per chiarire che il Dipartimento Pari Opportunità sarà in possesso di una lista nera nella quale inserire chi rifiuta il corso di “corsivio Lgbt” oppure è nato per il contatto col pubblico.

Immaginiamo la scena; “Scusi lei è LGTBTQ+ o fludio? Aspetti che le chiamo il collega che ha fatto il corso di formazione io devo ancora farlo”.

Corsi glbtq+ ai dipendenti del Comune, Santori, Lega: "Soldi per la formazione gettati al vento"

E sul corso di formazione sui generis, è intervenuto il consigliere della Lega, Fabrizio Santori: “I corsi finalizzati a 'formare e informare' i dipendenti capitolini ad accogliere in uffici e strutture del Campidoglio persone LGBTQ+, lanciati dall'amministrazione, pur non essendo obbligatori per il personale, appaiono però un boomerang che va a schiantarsi sul concetto stesso di inclusione e solidarietà. Forse dunque qualche dipendente capitolino è stato accusato di aver discriminato per l'orientamento sessuale persone che si sono presentate negli uffici o agli sportelli.

fabrizio santori lega roma
 

Ma non ci risulta. Ci appare invece chiaro che il Campidoglio considera purtroppo i suoi dipendenti come persone grette, ignoranti, arretrate, senza cultura e, naturalmente, senza professionalità.

È un fatto grave, una sorta di discriminazione al contrario. I soldi per la formazione potrebbero essere spesi meglio, senza continuare ad inciampare in altri stereotipi culturali dello scorso millennio, quando già si elencavano come 'gruppi sociali' da sostenere nel lento cammino per raggiungere l'uguaglianza, i giovani, i diversamente abili, gli anziani, gli omosessuali e le donne. Inseriti e uguali a tutto campo restavano quindi solo i maschi adulti con buona pace delle pari opportunità. Il millennio è trascorso, andiamo avanti ragionando, altre sono le azioni da intraprendere e prima di tutto non buttiamo il denaro pubblico dalla finestra".

SCARICA E LEGGI LA LETTERA DEL DIPARTIMENTO PARI OPPORTUNITA'