Roma
Roma, i disabili vanno a piedi. Sospeso dal Comune il servizio taxi dedicato
Disabili a terra, sospeso il servizio taxi dedicato. Insorgono sindacati ed opposizioni: “Invalidi lasciati in strada, senza opportunità di trasporto”
Servizio di trasporto disabili, dopo la gara al ribasso si fermano i taxi e il nuovo gestore non ha ancora preso servizio. Un altro pasticcio targato Comune di Roma.
“Da questa mattina 1 ottobre, il servizio taxi per le persone con disabilità è interrotto e molti ne subiranno le conseguenze. Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio chiedono l'immediato ripristino del servizio ed esprimono insieme alle associazioni e alla Consulta cittadina una forte preoccupazione”.
Ma è anche un giallo perché l'azienda che presumibilmente si sarebbe aggiudicata l'appalto, anche in assenza di un atto formale, ha provveduto a contattare i disabili, avvertendoli della sospensione del servizio.
La prima denuncia è in una un nota di Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale Rieti, Uil Lazio. “Ancora non si è definita e completata la procedura relativa al 'regolamento dei servizi misure ed interventi per la mobilità individuale per le persone con disabilita” e nel frattempo non è stato prorogato il servizio con il 3570, quindi - aggiungono - con un margine di comunicazione insufficiente e per alcuni inesistente, le persone che usufruivamo fino a ieri del servizio taxi, si sono trovate senza opportunità di trasporto”.
E sul tema è intervenuta la Lega con Fabrizio Santori del direttivo romano e Maurizio Politi, capogruppo in aula Giulio Cesare: “Non è stata l'Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma ad informare utenti e famiglie dei cambiamenti introdotti per il trasporto individuale dei disabili ma, da quanto ci riferiscono alcune famiglie che usufruiscono del servizio, la nuova ditta aggiudicataria in maniera sorprendente e del tutto inusuale ancor prima che venisse pubblicata la graduatoria definitiva. Quella che sembrerebbe essere l'azienda aggiudicataria del servizio ha chiamato i potenziali utenti gettando loro e le rispettive famiglie nel panico e senza riferimenti istituzionali. Ora con questa interruzione del servizio giustamente i disabili sono sconcertati e pronti ad organizzare una protesta durissima senza precedenti. Fino ad ora il trasporto dei disabili era effettuato da cooperative Taxi che, garantendo il servizio h24 con vetture geolocalizzate e censite, consentivano agli aventi diritto di muoversi per Roma in autonomia, sicuri di arrivare sui luoghi indicati preventivamente al comune di Roma, sul posto di lavoro o di studio in orario come ogni altro lavoratore, ogni altro studente, potendo scegliere il posteggio di riferimento e senza dover percorrere tratte ulteriori a quelle necessarie, senza dover restare a bordo di un mezzo per tempi di percorrenza indicibili. Non c'è chiarezza, ancora una volta, sulle decisioni del Campidoglio che ricadono pesantemente su quei cittadini che più degli altri devono poter contare su soluzioni efficienti ed efficaci per la vivibilità di Roma. Nell'attesa urgente di conoscere i criteri economici di una scelta che a noi sembra assurda, dal momento che difficilmente i vettori saranno distribuiti in maniera così capillare sul territorio della città da poter assicurare un livello del servizio accettabile, così come previsto dalla Convenzione ONU inserita nello Statuto di Roma Capitale. Abbiamo chiesto con una interrogazione urgente che il sindaco Raggi faccia chiarezza sulla vicenda e venga ripristinato il diritto dei cittadini disabili di scegliere la modalità con cui muoversi nella Capitale”.
Sulla vicenda anche il capogruppo del Pd Giulio Pelonzi: “Il passaggio del trasporto disabili al nuovo gestore è quanto meno da chiarire: utenti poco informati e modalità di erogazione non proprio trasparenti restituiscono di fatto oggi l'immagine di una Capitale incapace di garantire un diritto. Gli assessori alla Mobilità e ai Servizi sociali siano immediatamente convocati nelle Commissioni competenti. Non è più tollerabile una gestione della città così superficiale”.