Roma
Roma, i medici svoltano a Destra. Bocciata la gestione Covid di Zingaretti
Antonio Magi rieletto presidente dell'Ordine dei Medici romano: “La Regione Lazio ha fallito a 360 gradi. Ora deve ascoltare noi e gli infermieri”
I medici romani svoltano a Destra, e lo fanno bocciando in pieno dal gestione dell'emergenza Coronavirus da parte di Nicola Zingaretti, Alessio D'Amato e Regione Lazio. Una presa di posizione forte, su cui pesa il grosso macigno del pasticcio della gestione a domicilio dei malati Covid.
A certificare la svolta sono state le elezioni dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma e provincia che hanno eletto come presidente nuovamente Antonio Magi, il numero uno uscente che resterà in sella all'Omceo fino al 2024 grazie alla vittoria della sua lista “Insieme” con oltre il 44% delle preferenze, battendo la lista di medici di medicina generale e Uscar.
Presidente Magi, è stato confermato alla guida dell'Ordine dei medici romani. Una vittoria abbastanza netta nei confronti degli sfidanti Bartoletti e Larva. Per quali motivo ha avuto la meglio la lista “Insieme”?
“I motivi sono stati molteplici. La nostra era una lista che rappresentava tutte le categoria, dai medici pubblici a quelli privati fino ai liberi professionisti. Una lista che rappresentava a 360 gradi il mondo della sanità, cosa che non era mai successa. La vittoria di una lista appoggiata da diverse categorie è un segnale alla politica, con la nostra professione che dimostra di essere unità. Siamo pronti a combattere la nostra battaglia”.
A votare è stato circa il 16% degli aventi diritto. Come mai una così bassa affluenza ai seggi? Era prevista?
“Sì, era prevista come sempre. Quello che posso dirle è però che mai si era vista un'affluenza così alta. Un segnale importante, soprattutto se si pensa che siamo sotto Covid. Sono venute a voatre anche persone che non lo avevamo mai fatto nella loro vita da medici, e questo è un segnale fortissimo. La categoria non sta passando un periodo semplice, ci sono giovami medici usati 'usa e getta', lasciati dopo due mesi senza futuro. Gran parte dei medici romani che lavorano nel pubblico stanno andando in pensione. Bisogna dare speranza ai giovani”.
La sua candidatura era condivisa da correnti di Centrodestra. Possiamo dire quindi che i medici romani svoltano verso destra?
“Non proprio, perché era stata condivisa anche da correnti di Centrosinistra. Anzi, abbiamo fatto una battaglia perché tra i nostri avversari c'era un lista molto schierata. Le persone ci hanno votato perché noi rappresentiamo tutti”.
Il suo riferimento è alla lista di Bartoletti, responsabile delle Uscar. La sua sconfitta è di riflesso una bocciatura da parte dei medici alla gestione Covid di Zingaretti?
“Questo sicuramente, una bocciatura a 360 gradi compresa quella ai medici di medicina generale. Le nostre elezioni sono state un modo per protestare contro questa gestione. C'è da dire però che quello che è stato fatto dalle Uscar con tamponi e assistenza è stato fatto bene. Quella che è mancata, per colpa della Regione, è stata l'assistenza a domicilio. Molto malati, non vedevano arrivare nessuno in loro soccorso, sono stati costretti a rivolgersi agli ospedali aggravandone la situazione al loro interno”.
Dove il presidente della Regione Lazio e l'assessore D'Amato stanno continuando a sbagliare?
“Devono parlare con l'Ordine dei Medici perché oggi rappresenta tutti. Prima non l'hanno fatto, non hanno coinvolto tutti e si sono visti i risultati. Medici ed infermieri, bisogna coinvolgere tutti nelle decisioni importanti in tema di sanità. La nosta vita con il Covid è cambiata, mettiamo a rischio noi e le nostre famiglie. La Regione deve parlare con le categorie che realmente lavorano sul campo”.
Cambiando argomento, Guido Coen Tirelli è stato nominato nuovo tesoriere. Ma a quanto ammonta il patrimonio dell'Ordine dei Medici romano?
“Non c'è un patrimonio vero e proprio. Il dottore Coen Tirelle ha già svolto questo ruoli in altre amministrazione ed anche qui lo farà al meglio. È la persona adatta a gestire i soldi degli iscritti, soldi che usiamo semplicemente nel migliore dei modi per tutelare tutti quanti”.
Medici Roma, Bartoletti: “Noi non siamo politici, dovremmo lavorare e basta”
Lo sconfitto delle elezioni è Pier Luigi Bartoletti, segretario della Fimmg di Roma e provincia e responsabile delle Uscar del Lazio. Ma se Magi attacca Bartoletti di essere stato candidato presidente Omceo di una lista schierata a Sinistra, il numero uno dei medici di medicina generale della Capitale risponde a modo: “L'Ordine è un ente pubblico con funzioni sussidiare dello Stato. Qualsiasi cosa vada fuori dall'obiettivo dell'Ordine è negativo. Bisogna difendere i medici e basta, senza infiltrazioni politiche. Si pensi alla politica della professione, con la difesa di questa che deve essere fatta nel migliore di modi”.
E se per Magi il voto è stata una bocciatura dei medici alla gestione Covid di Zingaretti, per Bartoletti non è affatto così. “Non so da dove Magi tragga questa conseguenza – continua Bartoletti –. La mia era una lista di medici che facevano i medici, non di medici politici. Poi se la nostra colpa è quella di lavorare al servizio della Regione Lazio guidata dalla Sinistra allora è un altro conto. Fossimo stati in Veneto ci avrebbero dato dei leghisti”.
Sulle Uscar, spesso motivo di discussione, Bartoletti chiude: “Magi dice che stiamo lavorando bene? Fino a tre giorni fa diceva il contrario. Io non parlo male di nessuno, testa bassa e lavorare. Tutto quello che hanno fatto le Uscar hanno fatto sì di aver il Lazio zona gialla. Il nostra bilancio è positivo. Non si vive come prima, ma meglio che in altre Regioni. Questo, ripeto, grazie a noi. Il personale delle Uscar ha fatto il massimo dal primo giorno, l'organizzazione delle Uscar però può essere ancora migliorata. Ma dipende dalle Asl”.