Roma

Roma, il Cda di Ama in rivolta: tre consiglieri dimissionari su cinque

Raffica di dimissioni nel Cda di Ama: Il Campidoglio rinnova la fiducia all'azienda e annuncia le nomine del nuovo Cda

Il Cda di Ama è in piena rivolta: negli ultimi mesi si sono dimessi tre consiglieri su cinque. L'ultimo è stato l'architetto Claudio Voglino. Il 20 febbraio si era dimessa Luana Labonia e a dicembre Claudia Pezzi. A quanto dicono le dimissioni sono dovute a motivi personali.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha rinnovato la fiducia del Campidoglio all'azienda, annunciando che presto saranno fatte le nomine del nuovo Consiglio d'Amministrazione. La questione sarà discussa nella prossima assemblea dei soci dell'azienda, fissata per il primo marzo. “Indicheremo i nuovi consiglieri al fine di ripristinare la piena agibilità e funzionalità dell'organo di governo dell'azienda”.

Le polemiche

La Cgil ha espresso preoccupazione sul perché di queste dimissioni e sul fatto che con un consiglio d'amministrazione ridotto a due membri, si potrà fare solo l'ordinario. Inoltre la Cgil chiede che il nuovo Cda “non sia figlio di logiche partitiche, per rendere di nuovo operativa la municipalizzata ed affrontare con decisione le criticità con l’obiettivo di migliorare qualità del servizio e del lavoro”.

Molte le polemiche politiche.

“Siamo molto preoccupati per la situazione di Ama, conclusasi con il dimezzamento del Cda - si legge in una nota dei gruppi del Movimento 5 Stelle e della Lista Civica Raggi in Assemblea Capitolina - non è mai successo nella storia della municipalizzata. Cosa c'è veramente dietro queste dimissioni? La gestione autoritaria e tutt'altro che trasparente di Ama di questi ultimi tempi non lascia purtroppo presagire nulla di buono. Intanto i cittadini romani continuano a pagare sulla loro pelle e nelle loro tasche questa situazione".

Dello stesso avviso anche il capogruppo di Forza Italia-Udc Marco Di Stefano, che punta il dito contro il direttore di Ama, Pace: “Questa situazione pone fine alla stagione, fortunatamente breve, della conduzione autoritaria e poco democratica del presidente Pace. Gualtieri liberi la città da Pace, o altrimenti lo nomini amministratore unico di Ama”.