Roma
Roma: il Tar obbliga il Comune ad assistere i disabili anche a scuola privata
Il Tar costringe il Comune a modificare il nuovo regolamento scolastico: i disabili vanno assistiti sia nelle pubbliche che nelle private
Il nuovo regolamento comunale per l'assistenza con gli operatori erogativi non garantisce la parità di diritti per i ragazzi disabili, così il Tar del Lazio ha annullato i capitoli in cui veniva erogata l'assistenza a chi non frequentava le scuole pubbliche.
E per il Comune di Roma, ossessionato dallo statalismo gestionale, è una vera musata. Nel dettaglio, il Tar ha pubblicato la sentenza n. 15710/2022 che, accogliendo il ricorso proposto da ANINSEI e rappresentato dagli avvocati professori Federico Tedeschini e Giovanni Cogo, ha annullato il Regolamento impugnato nella parte in cui non garantisce l’erogazione del servizio OEPAC (operatore educativo per l’autonomia e la comunicazione)all’alunno disabile certificato che frequenti una scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado localizzata nel territorio di Roma Capitale, a prescindere dallo status giuridico della stessa.
“E’ una grande vittoria giudiziaria per il ripristino dei diritti di tutti gli alunni disabili: sia di quelli che frequentano la scuola statale, sia di quelli che frequentano le scuole paritarie e anche le strutture private, a Roma” afferma Il presidente del Comitato regionale dell’ANINSEI, l’Associazione nazionale degli istituti non statali di Educazione e di Istruzione, Goffredo Sepiacci.
L'associazione Aninsei in prima linea per il diritto allo studio
Il Comitato regionale del Lazio dell’ANINSEI ha condotto infatti una strenua battaglia contro Roma Capitale in fase di elaborazione ed approvazione del suo Nuovo Regolamento in materia di “Servizio educativo per il diritto allo studio, all’autonomia e all’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità”.
“ANINSEI - spiega il poresidente Goffredo Sepiacci – è ora impegnata a far sì che questi principi vengano accolti anche da altri Comuni dove, amministrazioni pregiudizievolmente ostili alla scuola privata, hanno fino ad ora disconosciuto analoghi diritti ai loro alunni, anche quelli disabili”. “Le scuole associate all’ANINSEI vigileranno ed informeranno la Segreteria Nazionale della situazione nei loro comuni per un tempestivo intervento”.