Roma
Roma, implode l'M5S. Il ribelle Stefàno accusa la Raggi: “E' come Alemanno”
Enrico Stefàno spara a zero contro il suo sindaco: “L'M5S è in crisi e Roma ha toccato il fondo. Se abolisce le Ztl, tanto vale votare il Centrodestra”
L'ennesima bomba all'interno del Movimento 5 Stelle romano è esplosa. A sganciarla, in direzione di Virginia Raggi, è il ribello Enrico Stefàno che accusa il suo sindaco di aver portato la città a toccare il fondo. Un veterano dell'M5S che distrugge la prima cittadina paragonandola al suo più acerrimo nemico del passato: Gianni Alemanno.
Il casus belli di questo ultimo scontro interno alla maggioranza del Consiglio Comunale di Roma è la decisione di prorogare lo spegnimento dei varchi elettronici delle Ztl della città fino al 15 gennaio. La Raggi ha teso la mano al presidente dell'Aula Giulio Cesare, Marcello De Vito, andando contro a Stefàno e la fronda dei consiglieri pentastellati che hanno dichiarato guerra al sindaco fondando “Il Piano di Roma”. “Ho parlato in lungo e largo della ZTL, della follia di aprire i varchi, della inutilità dal punto di vista tecnico, trasportistico, ambientale, economico e molto altro – scrive Stefàno in un post Facebook –. E penso le immagini che girano in questi giorni parlino da sole. Come la mancata risposta ai miei quesiti più elementari (banalmente, dove parcheggio dentro la ZTL?). È evidente che il Movimento attraversa una profonda crisi di consenso, dettata da una profonda crisi di identità. Ad oggi non siamo ne carne ne pesce, ne bianco ne nero, tutto e il contrario di tutto. Nello specifico di Roma, ad es., non puoi tenere insieme ZTL aperta e iniziative come via libera o l’aumento dell’OSP per i ristoranti, parlare di mobilità sostenibile e allo stesso tempo ricoprire il centro storico della città più bella del mondo di lamiere, paralizzando il servizio di trasporto pubblico di superficie, che già viaggia a capacità ridotta. O rendere inutilizzabile un taxi”.
La differenza di vedute in tema di mobilità porta Stefàno a rifilare alla Raggi una mazzata come mai era accaduto prima, andando a paragonare il sindaco al nemico Alemanno. Stefàno sa bene come colpire la Raggi e affonda: “Se abolisci la ZTL come un Alemanno qualunque, a quel punto le persone votano l’originale, tanto che differenza c’è? Se devi correre dietro alle recriminazioni di un tessuto produttivo fermo agli anni ’60 dove il modello di business è 'il marito accompagna la moglie in centro e poi l’aspetta in macchina' (non scherzo) non capendo che cosi vinceranno sempre i centri commerciali, a quel punto stai ricreando gli stessi schemi da città di provincia (con tutto il rispetto) che hanno soffocato lo sviluppo della Capitale d’Italia per decenni”.
Stefàno chiude il messaggio rivolto alla Raggi ripercorrendo il suo passato da attivista dell'M5S e, soprattutto, sferrando l'ultima, definitiva, pugnalata al sindaco: “Io stesso mi avvicinai a Beppe Grillo 15 anni fa e successivamente al Movimento perché segnarono una rottura con il passato, un superamento dei vecchi schemi, perché erano gli unici che avevano il coraggio di trattare determinati temi, di ampio respiro e di lunga visione, dalle rinnovabili, all’idrogeno, alle potenzialità di Internet, a Parlamento Pulito ecc. Le persone ci hanno votato quattro anni fa per portare avanti tutto quello che altri non potevano, o non volevano, fare. Oggi invece ci troviamo addirittura ad indietreggiare sulle vecchie conquiste della città, ad aver timore anche solo di nominare riforme epocali e fondamentali per Roma come la Sosta Tariffata o la Congestion Charge per paura di perdere un ipotetico ed effimero consenso di breve. Ad aver proposto, mentre altre città creano l’assessorato ai 15 minuti, l’abolizione della ZTL. E invece non capiamo che cosi stiamo semplicemente morendo lentamente, rinunciando a noi stessi e alla nostra identità, minando le ultime possibilità di rilancio di una città che ha ampiamente toccato il fondo”.