Roma in crisi, Zingaretti ai tedeschi della Opel: ci pensa la Regione Lazio
Zinga ritrova lo sprint e prende in mano le redini di Roma e Lazio: in campo per fermare la Opel
Nicola Zingaretti prova a fermare i tedeschi della Opel in fuga da Roma per approdare a Milano.
La Regione Lazio annuncia per il 18 giugno un tavolo salva-dipendenti in cui i vertici dell'azienda sono chiamati a discutere insieme all'amministrazione della Pisana le possibili soluzioni per evitare l'esodo. Oltre ai manager, anche i sindacati parteciperanno all'incontro che detterà le sorti dei 140 lavoratori di via Andrea Millevoi.
“Oltre ad approfondire le ragioni delle parti, come Regione intendiamo lavorare per favorire la permanenza dell’azienda a Roma – scrivono in una nota congiunta gli assessori al Lavoro e Nuovi Diritti e Sviluppo Economico, Claudio Di Berardino e Gian Paolo Manzella - Con questo incontro si apre il tema della prevenzione delle crisi aziendali: vogliamo evitare il depauperamento del tessuto aziendale del nostro territorio e intervenire prima che si aprano vertenze o si chiudano siti aziendali”.
La Opel non è infatti la prima grossa azienda che minaccia di levare le tende dalla Capitale. Prima di lei, hanno dato il grande addio Mediaset e Sky, approdate nel capoluogo meneghino.
Con l'inizio del secondo mandato, Zingaretti sembra aver preso le redini non solo della Pisana, ma del Pd. In crisi a livello nazionale, con M5S e centrodestra che gli hanno “fatto le scarpe” alle elezioni dello scorso 4 marzo, il partito è in crisi, ma il presidente della Regione Lazio, in controtendenza, ha ritrovato energia per un nuovo sprint.
La volontà di bloccare la scelta della Opel si inserisce infatti da un lato in un percorso di riavvicinamento ai cittadini, dall'altro nell'obiettivo di far tornare la Capitale appetibile per investitori e imprese.
L'azienda infatti conta 140 dipendenti a cui è stato chiesto di spostarsi a Milano pena la conclusione del contratto. Circa l’80% di questi, però, ha già dichiarato di non poter accettare il trasferimento, soprattutto per via di vincoli famigliari. La maggior parte dei lavoratori è infatti costituita da donne tra i 40 e i 50 anni, quasi tutte mamme di bambini in età scolare.
Uil Lazio, che da mesi segue le trattative di Opel insieme a UilTucs, ha salutato con entusiasmo la convocazione del tavolo alla Pisana. “Ieri (5 giugno n.d.r.) abbiamo denunciato il rischio licenziamento per 140 lavoratori che entro l’8 giugno dovranno dare la propria disponibilità al trasferimento a Milano. Oltre l’80% di loro non potrà accettare e l’alternativa offerta dall’azienda è la liquidazione, pari a 12 mensilità. Non possiamo permettere che altre aziende abbandonino la Capitale”, scrive il segretario generale della Uil Lazio, Alberto Civica.
“Si tratta oramai un esodo costante che dobbiamo assolutamente fermare. C’è il destino di Roma in ballo. Il futuro di tutti i cittadini. Il nostro futuro. Auspichiamo si possa trovare al più presto una soluzione per questi lavoratori e per frenare questa fuga che sta coinvolgendo piccole e grandi aziende di vari settori, da quello automobilistico, a quello chimico, passando per la comunicazione, l’audiovisivo, la grande distribuzione”, conclude Civica.
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