Roma in mano a senzatetto, artisti abusivi e centurioni: anarchia notturna
Le regole ci sono ma nessuno le rispetta. Ecco cosa vedono i turisti
Senzatetto, centurioni e artisti di strada diventano i padroni della Roma notturna e non si danno regole. La Capitale vista dagli occhi dei turisti.
di Diana Maltagliati
Le regole ci sono, ma nessuno le rispetta. Il centro storico di Roma, la sera, sembra in preda all'anarchia. Già alle 21 a piazza Venezia i senzatetto sono accampati sulle panchine che costeggiano l'Altare della Patria, dal lato della scalinata che dà alla facciata del Campidoglio. Sono silenziosi, già a quell'ora dormono e sembrano non voler procurare alcun fastidio, ma i turisti passando non possono fare a meno di lanciare uno sguardo stupito nella loro direzione. Se i gruppi di visitatori approfittano delle ore più fresche della giornata per una gita serale tra i monumenti della Città Eterna, infatti, lo devono fare affianco a chi, meno fortunato, deve scegliere già all'ora di cena i posti migliori per accamparsi, non avendo un tetto sopra la testa su cui contare. Dopo l'1 di notte la piazza si trasforma del tutto: l'isola pedonale accanto ai capolinea dei bus si riempie di buste di vestiti e di oggetti di prima necessità e poco distante si vedono i legittimi proprietari, che osservano stanchi gli ultimi turisti, ma che ancora non si sono sdraiati a riposare.
In corso Vittorio Emanuele la situazione è identica: da un lato i più giovani e le coppie di turisti che passeggiano e si muovono da piazza Navona a Campo dei Fiori per cercare un bar dove consumare un drink, dall'altra i vagabondi, accampati da soli o in coppia, per difendere meglio le proprie borse di vestiti.
La notte romana, però, fa anche da cornice a chi sfrutta le ore più fresche per lavorare. In barba al decreto del sindaco Virginia Raggi contro i centurioni, intorno al Colosseo li si trova anche in orari in cui fino qualche mese fa non si vedevano. I romani erano abituati a trovarli nel centro storico nelle ore diurne, quando la foto con il legionario romano può attirare di più un turista perché il monumento sullo sfondo si vede chiaramente. Oggi, semplicemente, hanno cambiato fascia oraria, per non rischiare di incorrere nelle multe salate che spetterebbero a chi ignora il divieto di esercitare la professione di acchiappa-turisti. E non hanno tutti i torti, visto che la macchina dei Carabinieri che attraversa a passo d'uomo via dei Fori Imperiali sembra non vederli neppure e tira dritto. L'auto dei militari, nel suo percorso, sfila anche davanti agli artisti di strada che si stanno esibendo a pochi metri dal Colosseo, dove è per loro vietato occupare il suolo pubblico, e ignora pure loro, nonostante il capannello di gente che si è formato in ascolto attiri l'attenzione di tutti. Nell'aria si diffonde una musica dolce, mentre il cantante abusivo suona le note di una canzone pop di qualche anno fa. Nelle sue mani una chitarra e accanto a lui un amplificatore, col volume al massimo, per attirare intorno a sé più gente possibile. In via dei Fori Imperiali è possibile esibirsi, ma lo si può fare soltanto previo permesso comunale e le postazioni per gli artisti sono ben delimitate. Il Colosseo è una zona rossa, però, interdetta a tutti, almeno sulla carta. Non è dello stesso avviso il giovane straniero che a pochi metri dal chitarrista sta facendo una dimostrazione pratica di come si creano i quadri realizzati con le bombolette spray a tema Colosseo. Lo fa utilizzando la fiamma libera, senza estintori accanto a lui e sempre nello spazio riservato al passaggio di turisti e romani. Non si capisce poi con che logica, anche lui ha una cassa con sé, ma al posto che diffondere note romantiche come il collega live a qualche passo di distanza, pompa una musica da discoteca anni '90: squallida e fastidiosa. C'è ci si ferma a guardare il suo lavoro, chi storce il naso per l'odore di vernice e si allontana disgustato e chi si deve spostare per chiacchierare perché la musica copre ogni suono.
Non resta da fare altro che allontanarsi dal baccano e per farlo si costeggia la casetta dell'acqua al centro di molte discussioni a inizio estate. Basta uno sguardo per vedere che la potabile naturale o gassata, a scelta, è ancora gratis e non costa i 7 centesimi che vorrebbe far pagare la giunta Raggi, forse perché andrebbe cambiata la struttura delle casette perché accettino le monete e il Campidoglio non ne ha né tempo né voglia. Tempo che forse il Comune potrebbe impiegare a verificare come mai la struttura sia circondata da una grande pozza d'acqua: l'ennesima perdita?
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