Roma
Roma, insulti e attacchi ai bambini: a giudizio due maestre e una bidella
A giudizio due maestre e una bidella accusate di maltrattamenti nei confronti dei bambini dell’asilo “San Giuseppe” di Ariccia
A giudizio due maestre e una bidella accusate di maltrattamenti nei confronti dei bambini dell’asilo “San Giuseppe” di Ariccia. Trascorsi cinque anni dagli arresti compiuti dai carabinieri, dopo una delicata indagine su quanto avveniva nella scuola, parte dell’istituto comprensivo “Vito Volterra”, è stata stralciata la posizione di una maestra ed è stato disposto il processo per le altre imputate.
Approdato il caso in aula è così emerso anche che la collaboratrice scolastica ha un lungo elenco di precedenti, che vanno dallo sfruttamento della prostituzione allo spaccio di droga.
Le indagini
Le indagini iniziarono dopo la denuncia di una mamma preoccupata per le ferite e i lividi sul corpo del figlio. I carabinieri ascoltarono alcuni testimoni e piazzarono telecamere nascoste nell’asilo, immortalando così i maltrattamenti sui bimbi, di età compresa tra i 3 e i 5 anni, strattonati e insultati.
I filmati dei Carabinieri
Venne filmata una maestra che diceva a un bambino: “Così si comportano non i bambini intelligenti ma gli animali selvatici”. Cinque anni fa gli arresti. Per due maestre e una collaboratrice scolastica è stato disposto un processo davanti al Tribunale di Velletri e il giudice Ramona Bruognolo, avviato il procedimento, ha disposto nella prossima udienza l’esame delle parti civili. Un caso in cui è stato citato come responsabile civile, a garanzia di eventuali risarcimenti, il Ministero dell’istruzione.
La bidella con precedenti penali
Iniziato il processo è quindi emerso che la collaboratrice scolastica, una 69enne, ha numerosi precedenti penali. Ha iniziato ad aver problemi con la giustizia quando aveva 20 anni ed è andata avanti, passando da una condanna per atti osceni a una per aver dichiarato il falso sulla propria identità, da una per violazione delle misure di prevenzione a una per violazione delle norme sulla circolazione stradale, fino a quella per violazioni delle norme sull’ambiente e sull’antisismica. Poi, dal 2002, reati più pesanti. La bidella ha avuto una condanna per favoreggiamento della prostituzione, per spaccio di droga a Genzano e nel 2006 per sfruttamento della prostituzione. Scontata la pena, lavorava all’asilo, dove però è finita accusata di maltrattamenti sui bambini e arrestata. Ora il processo. L’ennesimo.