Roma
Roma invasa dai cinghiali. La soluzione? Sterilizzare i maschi con il pillolo
Il biologo Boitani accusa: “Colpa di Regione e Comune che hanno sottovalutato il fenomeno. Sono anni che pascolano”
di Alessandra Angeletti
Cinghiali in città: la soluzione per l'emergenza è la sterilizzazione dei maschi. Una specie di vaccino-pillolo per renderli sterili temporaneamente e limitare così la riproduzione. A sostenerlo è il colonnello Carlo Costantini, comandante Gruppo Carabinieri Forestale di Roma.
“Il pregio, o il problema che dir si voglia, di Roma è quello di essere una città caratterizzata da importanti corridoi di verde e parchi che mettono in contatto le zone ecologiche con i centri urbani. Animali come volpi, tassi, istrici e cinghiali si spostano facilmente attraverso queste aree verdi arrivando fin dentro il centro abitato: ma era proprio questo il risultato che si voleva ottenere con questi progetti green”.
E' possibile avere un censimento della popolazione dei cinghiali a Roma?
“E' difficile viste le abitudini crepuscolari notturne di questi mammiferi, che prediligono le zone boscate e che godono di ottima mobilità. Gli unici dati che abbiamo sono quelli forniti dall'assessorato Agricoltura Caccia e Pesca della regione Lazio, ottenuti nell'ultima stagione venatoria che ha segnato l'abbattimento di poco meno di 15mila cinghiali”.
State lavorando per trovare una soluzione?
“Ci sono dei tavoli aperti sia al Comune che in Prefettura – spiega il comandante Costantini – perché il problema indubbiamente esiste. Le soluzioni sono da ritrovare in un controllo della popolazione, anche se la questione suscita dei veri e propri conflitti tra interessi contrapposti. Da una parte ci sono i coltivatori che si vedono danneggiare le coltivazioni agricole e produttive e dall'altro ci sono le associazioni venatrie che sono interessate a una proliferazione di questa specie a garanzia delle attività di caccia. Si sta comunque valutando la possibilità di agire attraverso la somministrazione di vaccini di nuova generazione che funzionano da contraccettivi per limitare l'attività riproduttiva e che causano una sterilità temporanea nei soggetti maschi”.
Su questo fenomeno è stata aperta un'inchiesta?
“C'è una delega della Procura finalizzata ad accertare come stiano davvero le cose. Siamo ancora in una fase iniziale, faremo lo nostre verifiche per ricostruire una vicenda che non è semplice come potrebbe sembrare. Le responsabilità si dividono tra i gestori delle aree protette, gli enti dei singoli parchi naturali e quelli della viabilità se gli incidenti accadono per le strade. Per il resto la competenza è della Regione Lazio che può però delegare la materia agli Enti Locali per la gestione del territorio. Un sistema piuttosto articolato quindi, nel quale bisogna accertare, qualora ci fossero, le singole responsabilità”.
PARLA L'ESPERTO
Un problema di accertamento delle singole responsabilità quindi, così la pensa anche il professore ordinario di Biologia della Conservazione e Ecologia Animale presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie della Università “La Sapienza” di Roma, Luigi Boitani.
Professore perché tanti cinghiali per le vie di Roma?
“Tutto ciò avviene perché non c'e' stato nessun cambiamento. Chi di dovere non si è mai preoccupato di gestire questo fenomeno che è in atto da molti anni. Le fotografie dei cinghiali nel parcheggio della Cassia o sulla Giustiniana sono apparse per la prima volta 10 anni fa”.
I cumuli di rifiuti lasciati giacere per giorni davanti ai cassonetti possono essere una causa?
“Sicuramente. Il cinghiale è la specie onnivora per eccellenza, mangia tutto quello che è commestibile. C'e' da dire che è anche un animale super flessibile che con facilità si adatta a qualsiasi situazione, va a nozze vista la quantità di cibo che trova in giro per la città”.
Come si può arginare questo problema?
“Fino a quando nessuno, tra Comune, Regione Lazio e Provincia, investirà nello studio di questi animali sarà impossibile attuare un adeguato servizio di controllo. E' necessaria un'analisi della situazione che sia funzionale alla preparazione di un piano. Per risolvere il problema un piano ci deve essere”.
Come fanno nelle altre regioni italiane a tenere questo fenomeno controllato?
“La regione Liguria, che da anni combatte l'invasione di cinghiali, rappresenta senza dubbio una realtà virtuosa. La soluzione è stata trovata dotando di trappole i cittadini e gli allevatori che vivono nelle zone battute da questi mammiferi. A Roma questa soluzione è adottata dai singoli privati che agiscono senza nessun coordinamento. Così non funzionerà mai”.
Dobbiamo quindi prepararci a doverci difendere da possibili incontri notturni con questi animali?
“I cinghiali di per se non sono aggressivi. Se attaccano è per paura o perché una mamma vuole difendere la propria cucciolata. Per quanto riguarda gli episodi di collusioni pericolose mentre si è alla guida di un autoveicolo non si possono escludere. Ormai i cinghiali non temono più l'uomo né i rumori provenienti dalla città”.