Roma

Roma, “irregolarità nel Municipio VI”: la vicesegretaria Pd si dimette

La denuncia via social di voti "sospetti": "Sarà l'ultimo congresso a cui parteciperemo"

"Irregolarità nel Muncipio VI", la sezione Pd di Torre Spaccata nel caos. La Vicesegretaria si dimette e accusa: "Finti elettori Dem al voto: non distruggete il nostro lavoro".


Con un lungo post via Facebook Nella Converti, vicesegretaria del Partito Democratico del IV Municipio, ha denunciato “gravi irregolarità” nello svolgimento del voto per il congresso, lanciando un appello ai candidati per le primarie: "Nella sezione di Torre Spaccata durante il voto sono avvenute molte gravi irregolarità (un numero maggiore di schede votate rispetto ai voti registrati e firme raccolte in bianco fuori orario consentito e durante lo svolgimento del dibattito). Di conseguenza la commissione per il congresso, sulla base del verbale e delle testimonianze, ha deciso di annullare quel voto, concedendo comunque la possibilità di far rivotare gli iscritti oggi - comunica Converti - Ancora prima le primarie regionali. Da queste parti è andata così: un capolista intento a controllare una lista di nominativi che dovevano votare allontanato dal seggio tempestivamente; persone che si sono presentate al seggio senza sapere il motivo del voto e che si sono dichiarate, dopo aver votato, non elettori del pd; mariti che votavano le schede delle mogli e noi impossibilitate ad intervenire per fermarli, se non mettendo a verbale".

Lo stesso sarebbe accaduto quindi nelle regionali, ma nell’occasione si sarebbero ignorati i verbali decidendo di non annullare il voto: “Il nuovo segretario regionale? Lo ha ignorato. Eppure i santini nel nome di cui quasi tutto questo avveniva erano proprio i suoi”.

Un “modus operandi” apparentemente non nuovo nella sezione, quella di Tor Bella Monaca: “È stata in passato e per anni una di queste sezioni finte, con tessere finte, esistente solo sulla carta e nelle mani di persone che di questi territori non è mai importato nulla - prosegue Converti - Se questo congresso, come sta già avvenendo, invece di essere un momento di confronto e di crescita, diventa l’ennesima occasione per distruggere tutto questo e mandare in aria anni di lavoro, allora questo congresso sarà l’ultimo a cui parteciperemo. Le 'figurine” da esibire come fiore all’occhiello, tra il proprio territorio e questo Pd, sceglieranno sempre di stare dalla parte del territorio e dei suoi cittadini contro ogni tentativo di strumentalizzazione. E lo dico a tutti i candidati, e ancor di più a Nicola Zingaretti, che in questo collegio alle convenzioni ha raccolto oltre l’80% delle preferenze: anche qui, i 'santini' degli spingitori erano i suoi”.