Roma, l'assessora Paola Muraro indagata da luglio? La timidezza della Raggi
Il sindaco di Roma Virginia Raggi potrebbe revocare immediatamente la delega all'assessora indagata Paola Muraro, ma...
Ieri Virginia Raggi diceva: "Non si commentano le ipotesi". Seduta accanto a lei, oggi, l'assessora in Campidoglio, Paola Muraro, ha ammesso: "Sapevo di essere indagata dal 18 luglio". È credibile che la Sindaca e nessun dirigente del M5S di Roma fosse a conoscenza del lavoro, svolto nell'azienda municipalizzata AMA da Paola Muraro, accusata dai magistrati-secondo quanto ha scritto ieri donna Fiorenza Sarzanini sul "Corriere della Sera"- di essere la "garante di un accordo illecito per spartirsi lo smaltimento della spazzatura con il ras dei rifiuti, don Manlio Cerroni" e indagata "per abuso d'ufficio e violazione delle norme ambientali?"
Molti ricordano che ex ministri, come Maurizio Lupi, ed ex sottosegretari, come Nunzia de Girolamo e don Tonino Gentile, lasciarono i loro incarichi nel governo Renzi, per motivi di opportunità politica, pur non essendo indagati, al contrario di Paola Muraro. Dimissioni di Paola Muraro? Raggi ha uno strumento più efficace e in questo caso più convincente: l'immediata revoca della delega!
Oggi, intervistato dal Corriere della Sera, il nuovo assessore al Bilancio del Comune di Roma, don Raffaele de Dominicis, ex procuratore generale presso la Corte dei Conti del Lazio, ha detto: “Un amico, l’avvocato Pier Emilio Sammarco, mi ha chiesto la disponibilità e io ho ritenuto di dovermi mettere a disposizione". Sammarco è il titolare dello studio, dove ha lavorato la Raggi, come avvocatessa, e anche il professore universitario, che le fece ottenere, nel 2003, il praticantato nello studio Previti, con il quale ha collaborato fino al 2006. Cesarone Previti, 82 anni, ex MSI, poi parlamentare FI e ministro del governo Berlusconi, il 4 maggio 2006, è stato condannato, in via definitiva, dalla Cassazione a 6 anni di detenzione per il grave reato di "corruzione in atti giudiziari" nell'ambito del processone IMI-SIR.
È in linea con i criteri di trasparenza e correttezza, a cui si ispira il M5S, la procedura seguita per nominare de Dominicis e il fatto che l'ex togato della Corte dei Conti cumulerà la sua legittima pensione (intorno ai 200 mila euro annuì) con lo stipendione di assessore ?
Pietro Mancini