Roma
Roma, la rivincita dei papà: "Padre e bimbo insieme durante la settimana"
Il tribunale di Roma risconosce il pernottamento di un bambino di 4 anni con il padre, sia nel weekend che infrasettimanale
In una sentenza del Tribunale di Roma la "rinvicita" di tanti papà; riconosciuto il pernottamento del figlio, di 4 anni, con il padre, sia nel weekend che infrasettimanale.
Un piccolo grande traguardo registrato dall’associazione Avvocato del Cittadino, che difende il genitore in questione nella separazione giudiziale. A seguito della prima udienza di un procedimento di separazione giudiziale, nei provvedimenti provvisori ed urgenti, il Tribunale di Roma ha infatti concesso ad un padre che si è rivolto ad Avvocato del Cittadino i pernotti infrasettimanali con il figlio di 4 anni, oltreché per due weekend al mese. L'uomo che purtroppo, a seguito dei continui litigi, è stato costretto ad abbandonare la casa coniugale - soprattutto per preservare la serenità del minore - si era scontrato con gli abusi nell’esercizio della responsabilità genitoriale della madre, che decideva come e quando il piccolo potesse frequentare il padre e soprattutto si opponeva ai pernotti infrasettimanali, concedendo allo stesso di tenere il figlio un solo pomeriggio a settimana e, a weekend alternati, dal sabato alla domenica (quindi per sole due notti al mese).
Il Tribunale di Roma ha invece stabilito che il padre potrà tenere il figlio con sé “una settimana dal mercoledì dall’uscita di scuola con accompagnamento a scuola il giorno successivo e il fine settimana dal sabato mattina alla domenica sera e la settimana successiva il martedì e il giovedì dall’uscita di scuola con accompagnamento a scuola il giorno successivo”. Per le festività e per le vacanze estive, il tempo è stato equamente diviso tra i genitori.
“Purtroppo, spesso, ci si trova davanti ad un uso distorto della responsabilità genitoriale – dice l’avv Emanuela Astolfi, presidente di Avvocato del Cittadino – e viene sfruttato il consolidato pregiudizio di genere, secondo il quale l’uomo sia implicitamente meno avvezzo a provvedere in toto alle esigenze del minore. In realtà, ogni caso è a sé: ad essere centrale è l’interesse del minore che ha il diritto di poter crescere avendo accanto, stabilmente, ed in maniera significativa, entrambi i genitori. E’ chiaro che in alcune situazioni, in tenerissima età, può non essere opportuno il pernotto con il genitore non collocatario ma, nel caso affrontato, a differenza di altre situazioni familiari, il padre non ha bisogno di acquisire gradualmente la capacità di accudimento del figlio, in quanto si è sempre occupato di tutte le esigenze del minore”.