Roma

Roma, lavoro e turismo in coda ai pensieri della Raggi. Il bilancio fa ridere

A sei mesi dalla fine del mandato la Raggi vara un bilancio dove a turismo e lavoro riserva solo 13 milioni di euro

Roma devastata dalla crisi, commercio nel buio pesto e turismo in profondo rosso. Eppure, il sindaco Virginia Raggi, a sei mesi dalla scadenza del suo mandato, riserva a lavoro e turismo solo spiccioli del suo ultimo bilancio previsionale 2021-2023, dopo cinque anni di governo.

Tredici milioni di euro per ciascuno dei prossimi tre anni sono i soldi stanziati nella voce “lavoro e formazione”, circa sei e mezzo sono destinati al turismo, settore che dovrebbe, invece, essere un traino formidabile per la ripresa e la rinascita della città. Briciole per i passerotti, soprattutto se paragonati agli oltre tre miliardi previsti per i cosiddetti “servizi istituzionali e di gestione dell'ente”, una voce così generica all'interno della quale, può rientrare più o meno qualsiasi cosa. Dagli stipendi dei dipendenti alle risorse necessarie per far funzionare la farraginosa macchina amministrativa, dalla spese di rappresentanza a quelle di comunicazione. Un capitolo di spesa che rischia di destare qualche sospetto anche ai più ingenui, proprio nell'anno del voto amministrativo. 

Il bilancio previsionale 2021-2023 arriva in Assemblea Capitolina dopo aver fatto il giro del Municipi e aver sollevato in diversi casi polemiche da parte delle opposizioni e voti di contrarietà anche nelle maggioranze pentastellate, come avvenuto nel Municipio VII dove il M5s in consiglio ha espresso parere contrario, seppur non vincolante, al documento. 

Le entrate stimate

Seppure pesa l'emergenza Covid che ha generato minori entrate di cassa e ha comportato una revisione nella distribuzione dei fondi, al primo gennaio 2021 Roma Capitale comunque prevede un fondo cassa di oltre 5,8 miliardi di euro e un avanzo di amministrazione per il 2021 di più di 149,1 milioni di euro. Le entrate stimate nei prossimi tre anni ammontano a oltre 23,1 miliardi per il 2021, quasi 11,5 miliardi per il 2022 e quasi 11,3 miliardi per il 2023. 

Le voci di spesa

Sul fronte delle spese l'impegno maggiore riguarda i trasporti dove si stimano oltre 1,7 miliardi nel 2021; 1,1 miliardi nel 2022 e quasi un miliardo nel 2023. Segue, subito dopo, con un previsionale di quasi 1,2 miliardi per il 2021 e circa un miliardo per il 2022 e il 2023, la voce inerente ai servizi istituzionali, generali e di gestione dell'ente. Terza voce di spesa più ampia è quella dedicata all'ambiente e ai rifiuti: il bilancio previsionale prevede quasi 960 milioni per il 2021; circa 919 milioni per il 2022 e per il 2023: di questi oltre 823 milioni di euro su ciascun anno sono destinati alla gestione del ciclo dei rifiuti. 

Sulle politiche sociali si stanziano invece oltre 682 milioni di euro per il 2021, 658 milioni per il 2022 e 651 milioni per il 2023. Poco meno va alla scuola: circa 588 milioni nel 2021, sono poco meno di 520 milioni i fondi per il 2022 e per il 2023. Risorse per 157 milioni di euro vengono previste nel 2021 sulla valorizzazione dei beni culturali e sulle attività culturali: spese che scendono a 149 milioni e 148 milioni, rispettivamente, nel 2022 e nel 2023. Circa 37 milioni vengono impegnati nel 2021 per urbanistica ed edilizia abitativa, fondi che salgono a 41,1 milioni nel 2022 e scendono a poco meno di 30 milioni nel 2023. Sono poco più di 36 i milioni che vanno allo Sviluppo economico nel 2021, risorse che scendono a circa 32 milioni nel 2022 e a 30 milioni nel 2023. Circa 17 milioni sono previsti nel 2021 per lo sport e le politiche giovanili, fondi che si assestano a circa 9,8 milioni sia per il 2022 che per il 2023. A pagare il prezzo maggiore in questo ultimo bilancio sono il lavoro e la formazione su cui si prevede una spesa di poco più di 13 milioni di euro in ciascuno dei tre anni e il turismo dove il Campidoglio prevede 6,5 milioni nel 2021, 6,8 milioni nel 2022 e 6,3 milioni nel 2023.