Roma-Lido: la Regione boccia i francesi. Accordo in vista con Rfi
Il progetto di RATP e Ansaldo “senza i requisiti di fattibilità e non garantiva la convenienza pubblica e la sua sostenibilità”
La Regione boccia il project financing, capeggiato dai francesi di RATP, per la ristrutturazione della Roma Lido. All'orizzonte si profila un accordo con Ferrovie dello Stato e Rfi per utilizzare i 180 milioni, frutto dell'intesa con il Governo.
Il progetto presentato dall’ATI composta, tra gli altri, da RATP e Ansaldo, non aveva i requisiti di fattibilità e non garantiva la convenienza pubblica e la sua sostenibilità.
“Il lavoro istruttorio è stato scrupoloso ed approfondito, visto lo stato attuale della linea ferroviaria, da parte di tutti gli enti competenti”, ha spiegato in una nota la Regione Lazio. In particolare, è stato evidenziato che: "Non è nelle competenze della Regione Lazio la messa a disposizione dei beni individuati come essenziali, quali il deposito di Magliana (proprietà del Comune di Roma) e la quasi totalità del materiale rotabile in esercizio (proprietà di Atac Spa). La proposta non prevede né la realizzazione di nuove stazioni urbane, né la riqualificazione delle cinque stazioni esistenti, così come previsto dal Prg di Roma Capitale. Le modifiche al progetto, da ultimo presentato rispetto alla versione precedente, riferite all’obiettivo di una riduzione del contributo regionale (conto esercizio e investimenti), in realtà non trovano corrispondenza nei documenti presentati che, al contrario, prevedono un aumento del canone per i 25 anni di concessione, da 1.814 milioni della precedente proposta, ai 1.876 dell’attuale".
Inoltre secondo la Regione il progetto: "Non è coerente in quanto, dall’analisi della nuova proposta, risulta un aumento dei costi e una frequenza diminuita, con un relativo aumento dei tempi fra partenze successive, con la tendenziale riduzione della produzione chilometrica a discapito dell’utenza. Non è coerente con un adeguato rischio d’impresa, in considerazione anche della mancata assunzione di responsabilità degli incassi da bigliettazione, che rimarrebbero alla Regione e quindi non prevede un adeguato controllo dell’evasione tariffaria da parte del gestore. Nell’integrazione del progetto è stata esclusa la realizzazione di apparati di tornelleria".
Nel frattempo però Zingaretti e la sua giunta hanno già investito 160 milioni di euro per opere di ristrutturazione rendicontate e lavori di ammodernamento progettati, mentre altri 100 milioni di euro sono stati stanziati per il potenziamento delle ferrovie concesse, grazie alle risorse ministeriali sbloccate non utilizzate negli anni passati.
In coda al comunicato si legge poi che è stata avviata una collaborazione con RFI per definire un piano generale di ristrutturazione e messa in sicurezza, con l’obiettivo di utilizzare i 180 mln per la Roma–Lido, frutto dell’intesa fra Regione e Governo, appena disponibili. “Una parte di queste risorse sarà destinata all’acquisto di nuovi treni”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Mobilità, Michele Civita.