Roma M5S: il piano del Pd per commissariare il Comune e cacciare la Raggi
Prove tecniche di elezioni anticipate: il Pd si prepara all'offensiva
Paralisi Cinque Stelle a Roma, lo spettro del commissario avanza. E non è solo una speranza dell'opposizione schiacciata dal 30 a 12 del No Olimpico votato dal Consiglio Comunale, ma un vero e proprio piano del Pd per cercare di far chiudere anticipatamente l'esperienza di Virginia Raggi.
Sono due insospettabili, il deputato già candidato alle Primarie Roberto Morassut, ex assessore con Veltroni e il senatore Raffaele Ranucci, uno dei pilastri del gruppo dei romani che ha deciso di sposare Renzi e il Renzismo.
Quasi in contemporanea allo showdown olimpico, da Camera i Senato i due si sono affrettati a tracciare una linea parallela che porta direttamente al Commissario per Roma Capitale. Morassut ha scelto la via “istituzionale “ e tecnica: “Con le dimissioni del Ragioniere Generale del Comune di Roma, che si aggiungono alla vacatio permanente dell'Assessore al Bilancio e di quelli alle Partecipate, la capitale rischia una paralisi definitiva. Mancano poche settimane all'approvazione del bilancio ed il rischio che la nuova amministrazione non abbia nemmeno i tempi tecnici per predisporlo e proporlo all'Aula si fa concreto”.
Ranucci invece, oltre il commento sul iceberg a Cinque Stelle che soggiorna davanti al Campidoglio, entra nel merito: "La situazione dell'amministrazione capitolina è drammatica. Basta una lettura superficiale dei giornali per mettere in fila dati terrificanti: non c' l'assessore al bilancio, il ragioniere generale del Campidoglio se ne va, c'è una paralisi dei conti con una perdita di 48 milioni per le opere previste per le scuole, è slittata la manovra prevista per la fine di settembre che serviva per trasporti e strade. Una situazione che evoca il commissariamento più che una luna di miele della nuova giunta con la capitale. Roma vive una realtà preoccupante, con una amministrazione inesistente e incapace, che la sta portando alla paralisi amministrativa".
I due agiscono su fronti diversi: Morassut è più legato al partito nelle sue articolazioni territoriali e sembra quasi voler suonare la carica per smuovere il partito romano in vista di auspicabili elezioni amministrative anticipate; Ranucci invece, da imprenditore con legami molto forti con la famiglia Caltagirone, è espressione di quel malcontento del mondo produttivo che guarda con grande preoccupazione ala gestione caotica e confusa del Comune da parte di Virginia Raggi.
Il solco è tracciato: basta un terzo indizio e poi la strategia sarà palese. Con l'aggiunta che l'ipotesi piace tanto anche ai “resti del centrodestra”, pronti ad accordi bipartizan per riportare il Movimento Cinque Stelle ancora impreparato al Governo nella sua naturale collocazione: l'opposizione. Piano difficile da realizzare ma non impossibile visto che il sindaco sembra quasi agevolarlo.