Roma
Roma, manager e professionisti si tuffano in politica. Il grido: “Più Europa”
Cremonesi, Massolo, Sarmi Pecoraro e Ronchi: il think tank va all'attacco su lavoro, giovani, tasse e opere pubbliche
di Claudio Roma
Roma? “Versa in una sciagurata condizione... per l'arredo urbano, la pulizia e la manutenzione”. Poi il lavoro, i giovani che fuggono all'estero, le opere publiche la semplificazione della burocrazia, le tasse e l'egoismo che uccide l'Italia.
Si riaffaccia sulla scena politica, il Movimento “Più Italia, il think tank di imprenditori e manager, quella cosiddetta società civile che alle ultime elezioni si è defilata lasciando campo aperto all'onda populista e che ora ripropone in chiave europea, proprio nel momenti in cui parte a corsa all'ennesima campagna elettorale della primavera 2019. Il think tank ha le idee chiare: "Più Italia per pesare di più in Europa" e riunificazione del centrodestra in chiave "Lega" per poter cambiare il Paese.
L'appuntamento è per giovedì 4 ottobre alle 17,30 al Tempio di Adriano: qui Giancarlo Cremonesi, già presidente di Acea, Confservizi, Infocamere, Camera di commercio di Roma, Unioncamere Lazio e membro del Cnel, guiderà il grupo di imprenditori, manager e professionisti “del fare” in un dibattito-confronto sul presente e soprattutto sul futuro dell'Italia.
Per gli appassionati delle connessioni e e gli studiosi dei network professionali, il parterre merita una lettura attenta. Al tavolo dei relatori si alterneranno con i loro interventi e le proposte per il Paese, Giampiero Massolo, diplomatico di lungo corso, già Capo del Dipartimento Informazioni per la sicurezza di Palazzo Chigi, presidente dell’Ispi (Istituto Studi di Politica Internazionale), presidente di Fincantieri; Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste Italiane per più di dieci anni, Ad di Autostrada Pedemontana Lombarda, considerato vicino alla Lega; Andrea Ronchi, ministro per le Politiche comunitarie nel IV governo Berlusconi; l’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Al confronto parteciperà anche il direttore de Il Tempo, Gianmarco Chiocci.